Introduzione
Durante la propria vita professionale, un lavoratore può incontrare degli imprevisti. Dopo anni di lavoro in una mansione, un individuo può sentire la necessità di cambiare ruolo. Uno dei motivi più frequenti è un problema di salute o di idoneità fisica. Altre ragioni possono essere riconducibili a motivi famigliari. Qualunque sia la ragione, è possibile chiedere un cambio di mansione al proprio superiore. Ma come procedere? Questa possibilità non è del tutto esente da rischi. Nel caso non sia disponibile una nuova collocazione, infatti, il datore può licenziare il dipendente. Non è raro, quindi, che un lavoratore nasconda la propria condizione. Ma vediamo passo dopo passo come comportarsi in caso di necessità di un cambio di mansione.
Conoscere i propri diritti
È importante dire che una inabilità al lavoro va comunicata quanto prima. Se si nasconde questo problema, il lavoratore non potrà ricevere risarcimento in caso di aggravamento. È vero che il rischio licenziamento è presente. Ma è meglio non rischiare la vita per un'incapacità di svolgere la mansione come un tempo. Per prima cosa un individuo deve essere cosciente dei propri diritti. In caso di inidoneità fisica si deve tempestivamente comunicare il problema. Il datore di lavoro ha un obbligo verso i dipendenti: trovare una mansione consona alla qualifica. Se manca tale impegno, è possibile rivolgersi ad un tribunale.
Compilare la lettera di richiesta
Ma come chiedere un cambio di mansione secondo tutti i crismi? È molto semplice. Il dipendente che voglia ottenere altra mansione deve indirizzare una lettera all'azienda. In tale lettera deve motivare le proprie ragioni, allegando certificato medico in caso di inidoneità fisica. Il dipendente deve essere il più preciso possibile nel descrivere la condizione. Deve cioè spiegare quali azioni non può più svolgere a causa della nuova condizione. Può quindi concludere la lettera ringraziando la direzione per l'attenzione e firmando il documento. Il lavoratore dovrà quindi sottoporre la richiesta all'attenzione del datore e attendere risposta.
Valutare la ricollocazione
Come detto, l'azienda potrebbe non avere posti liberi da destinare al proprio dipendente. Può, però, ricollocare altri dipendenti per fare spazio a chi chiede il cambio di mansione. Tuttavia questa possibilità non costituisce un obbligo per la società. Laddove non si trovi una soluzione per mancanza di posti liberi, l'azienda può licenziare. Questo è ciò che si chiama "licenziamento per giustificato motivo oggettivo". Il datore ha però il dovere di tentare un "ripescaggio", cioè un ricollocamento. Questo potrebbe comportare anche soluzioni dequalificanti per un professionista. È un'alternativa comunque preferibile al licenziamento.
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Consigli
- Prima di agire da soli è sempre consigliabile appoggiarsi al proprio sindacato, che potrebbe anche offrire supporto legale gratuito in caso di necessità.