Come chiedere riabilitazione e cancellazione dei protesti
Introduzione
Purtroppo può capitare che per un qualsiasi motivo non si riesca ad ottemperare al pagamento di una cambiale o di un assegno emesso e andato in pagamento e che si subiscano dei protesti. Se non si riesce a bloccare il pagamento prima che vada in scadenza, può capitare che il creditore richieda un protesto, in maniera tale che possa rientrare in possesso della somma che gli è dovuta. La persona morosa può richiedere la cancellazione del protesto in caso di pagamento del debito, nel caso in cui il creditore non lo abbia fatto. Tale richiesta può essere rivolta sia al responsabile del fascicolo di solvibilità, sia all'azienda che ha inserito i dati. Se la richiesta è diretta al creditore, il responsabile del fascicolo deve trasferire la richiesta a quest'ultimo, in modo che possa risolverla. Se il creditore non risponde entro sette giorni lavorativi, il responsabile del fascicolo di solvibilità procederà all'annullamento del debito a titolo cautelativo. Nei passaggi successivi di questa guida ci occuperemo di illustrarvi quello che è il procedimento che bisogna seguire e, in particolare, vedremo come chiedere la riabilitazione e la cancellazione degli assegni o delle cambiali protestate, in modo da poter ripulire la posizione.
Occorrente
- Liberatoria autenticata (al Comune o dal Notaio)
- Estratto di repertorio
- Titolo in originale o fotocopia
- Documento di riconoscimento del creditore e del debitore
- Denuncia di smarrimento dei titoli mancanti
Pagare il debito
La persona che ha subito il protesto, ovvero colui che è il debitore del titolo, ovviamente, come prima cosa dovrà effettuare il pagamento di tale debito al creditore, così che si possa regolarizzare la situazione: si tratta di una condizione assolutamente necessari, a a meno che il creditore non decida diversamente. Successivamente il debitore, quindi colui che ha subito il protesto, dopo aver pagato l'intera somma del debito al creditore, dovrà richiedere a quest'ultimo il titolo in questione, solamente in originale. Il debitore, in seguito, dovrà procedere a richiedere l'estratto di repertorio al notaio che ha elevato il protesto, sia per quanto riguarda l'assegno protestato sia, in alternativa, per quanto concerne la cambiale protestata.
Richiedere la liberatoria di pagamento
Una volta ottenuti che sono stati i documenti, il debitore e il creditore dovranno necessariamente recarsi presso il Comune più vicino alla loro residenza, oppure presso un qualsiasi notaio e dovranno procedere col richiedere un'autenticazione di una liberatoria di pagamento. Nel caso in cui il titolo si stato perduto, occorre, prima di tutto, sarà necessario andare a effettuare una denuncia di smarrimento presso i carabinieri o la questura del proprio paese di residenza. Se entro dieci giorni lavorativi non si riceve alcuna risposta o se questa dovesse risultare insoddisfacente, oppure nel caso in cui la cancellazione dei dati venga totalmente o parzialmente negata, l'interessato può recarsi presso il TAR e rivendicarne l'eliminazione, presentando tutta la documentazione necessaria. Una volta che la richiesta presentata è stata esaminata, l'ente contatterà la persona responsabile al fine di tutelare i diritti della parte interessata. Va notato che il TAR può delle imporre delle sanzioni ai responsabili del fascicolo, le cui multe possono arrivare fino a 600.000 euro.
Richiedere la copia del titolo
Se ci si trovasse nella situazione di aver perso il titolo, nel caso in cui si trattasse dell'assegno, lo si può richiedere in fotocopia alla banca che ha provveduto all'incasso dello stesso, oppure si può provare a richiedere una copia alla prefettura che ha emesso la sanzione amministrativa. Nel caso in cui, invece, mancasse la cambiale si può provare a richiedere una fotocopia al notaio che ha elevato il protesto oppure alla Cassa Cambiale. Una volta ottenuti tutti quelli che sono i necessari documenti, il debitore potrà finalmente rivolgersi a un avvocato, oppure ad una associazione, che potranno avviare l'adeguato iter di cancellazione presso il Tribunale competente e presso la C. C. I. A. A. (Camera di Commercio Industria, Artigianato e Agricoltura) che è competente per il territorio di residenza del protestato.
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Consigli
- L'intera procedura può essere effettuata in meno di 20 giorni.