Nella richiesta che si fa devono essere specificati: nome, cognome, indirizzo, tipo di lavoro che si svolge, il periodo di permanenza all'estero ed il proprio numero di telefono. Si deve specificare la legge che prevede la collocazione in aspettativa; se entrambi i coniugi sono dipendenti statali lo prevede la legge del 11/2/1980. Alla domanda devono essere allegati i seguenti documenti: uno stato di famiglia, una certificazione o una autocertificazione attestante che il coniuge presta servizio all'estero, un'autocertificazione che attesta l'effettiva permanenza dell'altro coniuge all'estero. Il recepimento della richiesta solitamente non prevede lunghe tempistiche, ma deve essere presentato con largo anticipo. Se i motivi della richiesta decadono, o non c'è effettiva residenza all'estero, il diritto cessa ed è previsto il reintegro.