Come calcolare la superficie catastale
Introduzione
In questa guida, passo dopo passo, darò tutte le indicazioni utili su come calcolare la superficie catastale. Questo tipo di superficie rappresenta la somma delle varie tipologie di superficie di una determinata unità immobiliare urbana, prendendo per intero la parte principale ed includendo lo spessore dei muri sino ad un massimo di 50 centimetri. Se si ha dunque la necessità di effettuare il calcolo di una superficie catastale, la guida in questione potrà essere di grande aiuto, specialmente se si pensa di vendere oppure affittare la propria casa o il proprio appartamento. La procedura non è affatto complicata e inoltre non richiede neanche troppo tempo.
Occorrente
- Misura catastale
Le tipologie di superfici catastali
Per prima cosa, va detto che le superfici catastali si distinguono in varie tipologie e vengono classificate con le lettere dell'alfabeto. Si ha dunque la lettera A che include i vani e gli accessori diretti, considerati al 100 per cento. Gli stessi rappresentano tutte le camere principali, i corridoi, i ripostigli e i bagni, calcolati in superficie lorda, includendo lo spessore totale dei muri interni e perimetrali sino ad un massimo di 50 centimetri per i muri di proprietà e 25 centimetri per i muri comuni. La lettera B invece riguarda i vani accessori indiretti comunicanti, considerati al 50 per cento della superficie dei vani accessori a servizio indiretto dei vani principali, come ad esempio le soffitte e cantine. La lettera C è attinente ai vani accessori indiretti non comunicanti come soffitte e cantine che però non sono direttamente comunicanti con l'unità immobiliare.
Le percentuali di calcolo
Proprio le zone citate al passaggio precedente, nel caso in cui siano presenti dei muri di confine, andranno calcolate fino alla mezzeria. La superficie scoperta è quindi pari al 10 per cento fino alla superficie dell'unità immobiliare, mentre risulta essere uguale al 2 per cento per tutte le superfici oltre questo limite. Qualora i terrazzi e i balconi siano comunicanti con gli accessori e i vani principali, andranno considerati al 30 per cento fino ai 25 metri quadri ed al 10 per cento per la quota che andrà ad eccedere i 25 metri quadri. Tuttavia, se non dovessero essere comunicanti, andranno considerati nella misura del 15 per cento della superficie, fino al limite massimo di 25 metri quadri e del 5 per cento della quota eccedente. Oltre a ciò, per quanto riguarda le cantine e tutti i locali ad uso deposito, la loro superficie andrà calcolata secondo i muri perimetrali esterni, fino alla mezzeria dei muri di divisione.
Il decreto legislativo 138/98
Per quanto riguarda il calcolo dei metri quadrati, c'è il decreto legislativo 138 del 98 che stabilisce che quest'ultimo andrà assolutamente fatto in base a determinati criteri, vale a dire che si deve arrotondare per eccesso o per difetto. La misurazione dei vani principali si determinerà attraverso la misurazione della superficie al lordo delle murature esterne ed interne del perimetro. Infine, queste ultime dovranno essere prese in considerazione fino alla mezzeria nei tratti di confine, comprese le parti di comune utilizzo oppure con un'altra proprietà immobiliare.
Le aree scoperte o assimilabili
Si può avere anche il caso delle aree scoperte o assimilabili, le quali riguardano le corti, i cortili, i piazzali e i giardini. La pertinenza esclusiva della singola unità immobiliare viene computata nella misura del 10 per cento per le abitazioni, fino al raggiungimento della superficie dei vani principali e accessori diretti, più un 2 per cento per la parte eccedente, mentre per le ville e i villini viene computata sempre nella misura del 10 per cento, ma fino al raggiungimento del quintuplo della superficie dei vani principali e degli accessori diretti più un 2 per cento per la parte eccedente.