Come calcolare la rivalutazione locazioni
Introduzione
Purtroppo può avvenire che i versamenti dei contratti di locazione richiedono un incremento poiché si riscontra che tali canoni sono soggetti a rivalutazione. Infatti il canone viene sottoposto ad una sorta di revisione ricalcolando i prezzi in base all'andamento dei prezzi e ai relativi consumi che vengono eseguiti. Questa rivalutazione da calcolare verrà svolta annualmente, in modo tale che chi debba pagare abbia la possibilità di conoscere la giusta spesa ed incrementare le rate. Infatti può avvenire che in base al ricalcolo vi possa essere un incremento da dover aggiungere all'inizio del nuovo anno in riferimento all'anno precedente; ma allo stesso tempo per non incorrere in un'eventuale truffa o in inganno, conviene conoscere come svolgere questi incrementi, quindi vediamo nella guida come calcolare la rivalutazione delle locazioni.
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Occorrente
- calcolatrice
- connessione internet
- computer
Ricalcolare i canoni di locazione
Il primo aspetto riguarda il dover ricalcolare i canoni di locazione segnati nel contratto, cioè i dati segnati nell'arco di un anno. Questi si possono rivalutare in base ai dati forniti nel contratto, mentre per gli altri anni verrà ricalcolato l'anno successivo del canone annuale, considerando i valori del canone dell'anno già trascorso.
Valutare il tasso
Una volta individuata la base di calcolo, si procederà con la valutazione del tasso di valutazione da utilizzare. Si utilizza l'indice dei prezzi al consumo pubblicato mensilmente dall'ISTAT facendo riferimento all'indice del mese di sottoscrizione del contratto. Per tanto la rivalutazione verrà applicata al mese successivo a quello della scadenza annuale. L'individuazione dei tassi applicati sono di facile reperibilità sul sito dell'istat ed altri in giro per il web, una volta identificato l'anno di partenza ogni anno andremo ad applicare come rivalutazione la variazione del mese di riferimento rispetto allo stesso mese dell'anno precedente.
Calcolare l'indice istat
Riassumendo e semplificando preso sul sito istat il data dalla tabella della variazione dei prezzi al consumo per le famiglie di questa percentuale (es. 2%) si applicherà il 75% della stessa come rivalutazione del canone dell'anno scorso. Con un esempio risulterà tutto più chiaro: canone annuale *indice istat *75/100
questa sarà la nostra rivalutazione annuale da ripartire poi sulle dodici mensilità.
Può però capitare che il contratto di locazione sottoscritto abbia accordi e clausole differenti, quale l'applicazione dell'intera percentuale dell'incremento istat e non solo il 75%. In tal caso quindi semplicemente faremo: Canone annuale * indice istat (es.2%) /12 dividendo per le dodici mensilità avremo l'importo da maggiorare sulla singola mensilità. In media capiterà che gli aggiornamenti degli indici saranno disponibili qualche mese dopo ecco perché la prima mensilità rivalutata dovrà includere anche gli arretrati.
Applicare la variazione
Va tenuto presente che nella maggior parte dei casi l'aggiornamento del CPI di locazione viene generalmente effettuato sull'importo pagato l'anno precedente. Quindi, per una persona che inizia pagando 1.000 euro e ora deve pagare 998 euro, il terzo anno l'aggiornamento verrà effettuato sulla base di quei 998 euro. A questa rendita si applica la variazione del CPI nei 12 mesi immediatamente precedenti l'aggiornamento. Cioè, non esiste un mese specifico per l'aggiornamento, dipenderà da quando firmeremo il contratto.
Inoltre, va ricordato che secondo la Legge Locale Urbano, questo aggiornamento del CPI di locazione deve essere fatto quando il contratto compie un anno e non quando termina l'anno solare in corso. Indipendentemente da ciò, sia l'inquilino che il locatore hanno la libertà di stabilire se applicare o meno l'aggiornamento dell'affitto. Ma questo accade solo nei contratti successivi al 2013. Nei precedenti è obbligatorio l'aggiornamento secondo il CPI generale.
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Consigli
- In ogni caso, la formula più semplice per calcolare il CPI per gli Affitti è quella di andare sul sito dell'Istituto Nazionale di Statistica (INE), che ha anche una sezione specifica e un'interessante utility per calcolare il reddito aggiornato.