Come calcolare la retribuzione in maternità
Introduzione
Il congedo per maternità è un periodo di assenza obbligatoria della lavoratrice dal lavoro retribuito, durante il quale la donna riceve una retribuzione economica da parte dell'INPS, in sostituzione di quella abituale. Normalmente l'assenza obbligata della lavoratrice è di 5 mesi, da due mesi prima della data prevista del parto, a 3 mesi dopo la nascita. Calcolare quale effettiva retribuzione spetti alla neo-mamma (ed in certi casi anche al padre in congedo dopo la nascita di un bambino) è importante per essere certi che i diritti siano appieno rispettati. Le variabili da prendere in considerazione per conoscere esattamente quale cifra spetti a chi fa richiesta di questa indennità sono diverse, la seguente guida ha come obiettivo di riassumerle in modo pratico e chiaro per chiunque sia interessato all'argomento.
Occorrente
- contratto di lavoro, busta paga, calcolatrice
Lavoratrici dipendenti: retribuzione media giornaliera
Normalmente la retribuzione di maternità è pari all'80% della retribuzione media giornaliera (rmg). Per questo sarà fondamentale capire come calcolare questo valore. Dobbiamo in primo luogo fare riferimento all'ultimo mese prima della richiesta di congedo, e questo è identico per qualsiasi categoria di lavoratori dipendenti. Il calcolo effettivo della rmg è però differente per impiegati e operai.
Lavoratrici dipendenti: operaie
Per gli operai retribuiti a ore, la rmg si calcola sommando retribuzione mensile divisa per il numero delle giornate retribuite e rateo giornaliero (che si ottiene moltiplicando il rateo mensile per 25).
In caso di operai con retribuzione fissa mensile, invece, la rmg si può ottenere dividendo la retribuzione del mese per 26 e sommandovi poi il rateo giornaliero di mensilità aggiuntive.
Lavoratrici dipendenti: impiegate
Per calcolare la rmg di un impiegato occorre sommare la retribuzione imponibile del mese preso in considerazione al rateo delle mensilità aggiuntive, come tredicesima ed eventuale quattordicesima (e ad altre eventuali voci a carattere ricorrente). Una volta ottenuto questo valore, esso andrà diviso per 30, e questo sarà il valore della rmg.
Lavoratrici dipendenti: retribuzione effettiva
Una volta ottenuto il valore della rmg, sapremo quindi che la nostra retribuzione garantita sarà l'80% di questo valore. In alcuni casi però è prevista un'integrazione della paga da parte del datore di lavoro, fino ad arrivare al 100% della retribuzione usuale. A carico del datore di lavoro sono anche le festività che occorrono nel periodo di congedo obbligatorio, nel caso delle impiegate, anche quelle che cadono di domenica.
Lavoratrici autonome: un caso a parte
Anche per le lavoratrici autonome (nello specifico: coltivatrici dirette, imprenditrici agricole, artigiane, commercianti) è previsto il congedo di maternità, ma la regolamentazione segue un percorso diverso da quello delle lavoratrici dipendenti. Prima di tutto, al padre non spetta l'indennità, sebbene affidatario o adottivo. Inoltre l'astensione dal lavoro non è obbligatoria, ma le lavoratrici hanno diritto ad un periodo indennizzabile di 5 mesi (2 prima del parto), come quelle dipendenti. In questo periodo, l'INPS riconosce alla lavoratrice autonoma l'80% della retribuzione convenzionale giornaliera, calcolata ogni anno ed indipendente dal reddito. La lavoratrice autonoma avrà quindi come indennità l'80% di 47,58? (artigiane e commercianti) o di 41,87? (settore agricolo).
Consigli
- Informatevi bene per conoscere a quale indennità avete diritto e ricordate di restare informati su possibili cambiamenti legislativi.