Introduzione
In merito alla riscossione di alcuni tributi i comuni d'Italia recentemente si sono adeguati alle nuove normative in materia della Tari. Quest'ultima è nota per essere la tassa su rifiuti la cui quota è calcolabile in due modalità, ovvero fissa e variabile. In riferimento a quest'ultima cioè quella che interessa la maggior parte delle famiglie italiane, nei passi successivi della presente guida troverete descritte le modalità su come calcolare la quota variabile della Tari.
Occorrente
- Planimetria della struttura
Determinare la quantità media di rifiuti prodotti
La Tari è una tassa che in termini di rifiuti si contraddistingue in due fasce di utenza, e precisamente quella domestica e non domestica ognuna con un suo specifico regolamento. Per quanto riguarda infatti la tassazione fissa viene determinata in relazione a tutto ciò che compete il costo del servizio, mentre la quota variabile è subordinata alla quantità media di rifiuti prodotti in base a delle apposite tabelle. Tuttavia è doveroso sottolineare che per quanto riguarda le utenze domestiche la suddetta parte fissa, si calcola in relazione ai metri quadri dell'abitazione e al nucleo nucleo familiare che vi risiede.
Sommare l'importo della quota variabile alla parte fissa
L'argomento della guida come si evince dal titolo riguarda nello specifico la quota variabile della Tari, e si occupa di conoscere il metodo per calcolarla. Per questo motivo dopo le doverose premesse nei passi precedenti, ci apprestiamo qui di seguito ad analizzare il concetto principale. Per iniziare va subito precisato che la quota variabile si compone di un valore assoluto, ovvero un importo che va rapportato al numero delle persone di un'abitazione o di un esercizio commerciale, e che contrariamente a quanto avviene con la quota fissa non va moltiplicato per i metri quadrati ma va invece sommato proprio alla parte fissa. A riguardo delle pertinenze dell?abitazione (garage, box e cantinole) la quota variabile va conteggiata una sola volta in base alla quadratura dei locali. Sempre in riferimento a ciò, bisogna prestare attenzione alle tariffe predeterminate di ogni singolo comune onde evitare di dover poi richiedere il rimborso in caso di eccesso nei versamenti.
Inoltrare la richiesta di un eventuale rimborso
Una volta che appare chiaro il corretto metodo per calcolare la quota variabile della Tari, è importante sottolineare che come accennato nel passo precedente tutti i contribuenti che rilevano degli errori da parte del comune di appartenenza, possono inoltrare la richiesta di un eventuale rimborso di importi non dovuti. Sempre in merito a ciò, è doveroso aggiungere che l'eventuale istanza di rimborso o di rettifica dei dati che hanno determinato i suddetti importi, va presentata entro e non oltre cinque anni a partire dal giorno del versamento della quota.