Introduzione

L?indennità di buonuscita o trattamento di fine servizio, viene liquidata ai dipendenti pubblici in caso di cessazione del servizio per inabilità o decesso dopo 105 giorni, dopo 6 mesi per raggiungimento dei limiti di età e dopo 24 mesi per dimissioni o licenziamento del lavoratore. Per chi è stato assunto successivamente al 31 dicembre 2000, invece, sempre con un contratto a tempo indeterminato, entra in vigore il trattamento di fine rapporto (TFR) con l'esclusione però, del personale senza contratto come ricercatori e docenti, per il quale rimane in vigore la stessa formula di trattamento.
Occorrente
- buste paga
- calcolatrice
Considerare accantonamento e rivalutazione annua
Per calcolare l'indennità, dovrete considerare un accantonamento del 6,91% di quella che è la vostra retribuzione dell'intero anno, ovviamente lorda. Dovrete anche considerare la rivalutazione annua di questa somma, che avviene il 31 dicembre di ogni anno con l'applicazione di un tasso formato dall'1,5% e dal 75% dell'aumento dei prezzi, accertato dall'ISTAT, mettendo a confronto i prezzi del paniere di beni al consumo del dicembre dell'anno precedente. Ogni cittadino che svolge una determinata attività presso un?azienda pubblica o privata, un professionista o in qualsiasi altra fonte di lavoro, ha il diritto di ricevere un compenso, uno stipendio, ovviamente sempre se tale lavoro sia avvenuto regolarmente seguendo le norme previste per il diritto del lavoro. Il così detto ?lavoratore a nero? ovviamente non avrà alcun diritto ad alcuna forma di TFR, inoltre essi non verrano calcolati neanche come anni contributivi.
Calcolare la prima quota
Ai fini dei calcoli per l'Indennità, dovrete prendere in esame il vostro stipendio per intero, l'indennità integrativa speciale, la retribuzione di anzianità, dopodiché dovrete calcolare il tutto in sole due quote. Per la prima quota, dovrete considerare l'anzianità che avrete maturato entro il 31 dicembre 2016, o considerando perlomeno la fine dell?ultimo anno in cui avete lavorato (se si va oltre allora si parlerà di mesi) che corrisponde a tanti dodicesimi, quanti sono gli anni utili da prendere in considerazione. Dopo aver fatto ciò, rapportate il tutto all'80% della retribuzione annua lorda (comprese eventuali tasse), che guadagnate al momento in cui venite messi a riposo, comprendendo le varie tredicesime mensilità, una per ogni eventuale anno lavorativo.
Calcolare la seconda quota
Per calcolare la seconda quota, dovrete considerare il periodo di tempo a partire dal 1° gennaio 2017 in poi, e calcolare una percentuale del 6,91% della retribuzione contributiva annua. Inoltre, considerate sempre le eventuali rivalutazioni di tutto l'anno. Per quanto riguarda l'ultimo anno di lavoro, la percentuale viene invece applicata alla retribuzione contributiva di tipo mensile, fino all?ultimo mese di lavoro. Ricordate che potrete ottenere ciò che vi spetta con un importo unico, se la somma arriva ad un massimo e non oltre i 90.000 euro. Per importi superiori, vi verrà divisa in rate, esattamente in due per un importo inferiore ai 150.000 euro e in tre rate per importi superiori. Per eventuali delucidazioni si seguano i link correlati per aver maggior chiarezza.