Come calcolare l'imposta di registro compravendita

Tramite: O2O 24/08/2017
Difficoltà:media
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Introduzione

L'imposta di registro di compravendita serve a registrare un documento per fini legali. La sua sicurezza sta nel fatto che il contenuto e la data non sono modificabili. Le imposte di registro si archiviano presso l'Agenzia delle Entrate, secondo un ordine puramente cronologico. Gli acquisti e le locazioni relativi agli immobili prevedono il pagamento di imposte. Il pagamento di tali tasse non è, invece, obbligatorio se l'interessato paga l'IVA. All'interno di questa guida, vi spiegherò come calcolare l'imposta di registro di compravendita.

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Occorrente

  • Documentazione necessaria
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Classificare lo stabile acquistato

Innanzitutto, per calcolare l'imposta di registro di compravendita, dovete classificare lo stabile acquistato e dichiarare se l'immobile è soggetto ad IVA o meno. Se il proprietario provvede al pagamento dell'IVA, non è tenuto a pagare l'imposta di registro di compravendita. Il metodo più semplice per il calcolo parte dal valore catastale dell'immobile in questione. Questo metodo, chiamato in linguaggio tecnico prezzo/valore, è piuttosto vantaggioso. Il dato da cui partire è la rendita catastale totale dell'immobile. Se vendete la proprietà in una data non superiore a cinque anni dopo la fine dei lavori, pagherete parzialmente l'IVA. Un altro vantaggio del sistema prezzo/valore è quello di ridurre di oltre il 30% le spese notarili, generalmente molto care.

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Registrare la nuova residenza

Per trovare il valore dell'imposta di registro, utilizzate i moltiplicatori della specifica rendita catastale. In questo caso, potete informarvi presso l'Agenzia delle Entrate riguardo i parametri da tenere in considerazione. Ad esempio, il moltiplicatore valido per la prima casa è 110, mentre per la seconda 120. Attenzione: potete utilizzare il metodo prezzo/valore solo se lo stabile è nello stesso comune in cui avete residenza. Inoltre, dovete dichiarare di non usufruire di alcun altro diritto né sull'immobile stesso, né in qualsiasi altro in territorio nazionale. Dopo la stipulazione del contratto, dovete registrare la nuova residenza entro un periodo non superiore ai 18 mesi.

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Controllare la propria categoria catastale

Da gennaio 2014, l'imposta di registro di compravendita ha un incremento del 9%. L'aumento riguarda gli stabili non ad uso abitativo principale. L'imposta si abbassa, invece, al 2% per la prima casa. Le categorie escluse da questo nuovo decreto legislativo sono gli immobili registrati al catasto come A1, A8 e A9. Il valore dell'imposta di registro si aggira intorno ai 200 euro. Per sapere esattamente quale sia l'importo da pagare, controllate la vostra categoria catastale: in questo caso, vi basterà consultare il decreto legislativo numero 23 del 2011.

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