Introduzione
Secondo la legge di bilancio in vigore, le aliquote Imu e Tasi del 2018 rimangono invariate rispetto all'anno scorso, essendo stato confermato il blocco degli aumenti, secondo le relative delibere comunali. Prima di sapere come calcolare Imu e Tasi è importante specificare che il pagamento di queste imposte è previsto come acconto (in misura del 50%) alla scadenza del 18 giugno 2018 e in saldo definitivo alla data del prossimo 17 dicembre.
Panoramica su Imu
La tassa sui beni immobili di proprietà, l'Imu appunto, è un'imposta municipale che si applica a chi possiede più di una casa, oppure ha come prima abitazione un'alloggio che, secondo le categorie catastali, appartiene alla categoria "di lusso". Si deve pagare l'Imu, quindi, per tutte le case di proprietà, eccetto la prima, comprendendo anche le proprietà riferite a uffici, negozi, capannoni, terreni e aree edificabili o stabili di qualsiasi altro genere.
Panoramica su Tasi
La Tasi è una tassa locale richiesta dalle amministrazioni comunali: copre le spese riguardanti i cosiddetti "servizi indivisibili" elargiti dai comuni ed è dovuta da chiunque utilizzi un immobile o un terreno. Ecco chi deve pagare la Tasi:
- tutti i proprietari che hanno concesso in affitto un immobile a un affittuario che vi ha stabilito la propria residenza anagrafica (ovviamente il contratto di locazione deve essere regolarmente registrato presso l'Agenzia delle Entrate).
- tutti i proprietari che hanno concesso in affitto un immobile a un affittuario che non vi ha stabilito la propria residenza anagrafica (in questo caso l'affittuario deve contribuire alla Tasi in misura del 10%, tenendo presente che, secondo le delibere dei vari comuni, questa percentuale può salire fino massimo al 30%).
- tutti i proprietari di immobili che stipulano contratti di "affitti brevi" (così denominati quelli sotto i 6 mesi).
- tutti i proprietari di immobili che stipulano contratti di affitto "a canone concordato": ma, nel caso di questo particolare contratto, peraltro molto vantaggioso anche per notevoli agevolazioni economiche, l'importo dovuto per la Tasi si riduce al 25%.
Cosa occorre per calcolare Imu e Tasi
Occorre avere sottomano questi dati essenziali:
- valore della rendita catastale dell'immobile
- coefficiente catastale relativo all'immobile:
160 per abitazioni, magazzini, autorimesse
140 per laboratori e locali senza fine di lucro
80 per uffici, banche, assicurazioni
65 per opifici e alberghi
55 per negozi e botteghe
- valore dell'aliquota Imu e dell'aliquota Tasi, stabilite dal comune dove è ubicato l'immobile.
Come calcolare l'importo di Imu e Tasi
Si trovano online molti programmi gratuiti, che effettuano la sequenza in automatico, ma è molto utile, con una semplice calcolatrice e i dati necessari alla mano, potersi rendere conto delle facili operazioni da eseguire.
Innanzitutto, bisogna applicare la rivalutazione del 5% al valore della rendita catastale dell'immobile (quindi, sommare il 5% alla cifra della rendita catastale), moltiplicare il risultato per il coefficiente catastale stabilito dal comune (si veda la lista nel passo precedente) e successivamente applicare alla cifra ottenuta l'aliquota comunale stabilita, distintamente, per Imu e Tasi.
Esempio concreto di calcolo Imu e Tasi
Se, per esempio, l'aliquota Imu è stabilita al 10,6% e si vuole calcolare l'importo Imu da pagare per un magazzino, la cui rendita catastale è di 500 euro, questa è la scaletta da seguire:
A. 500 euro + 5% = 500 x 5 : 100 = 525 euro (rendita catastale rivalutata)
B. 525 euro x 160 = 84.000 euro (rendita rivalutata x coeff. Catastale, che per i magazzini è 160)
C. 84.000 euro x 10,6 : 100 = 890,40 euro (importo totale dell'Imu da pagare per l'aliquota al 10,6%)
Lo stesso procedimento si esegue con l'aliquota stabilita dai comuni per calcolare l'esatto importo della Tasi.
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