Come calcolare il tasso interno di rendimento di un investimento
Introduzione
Sempre più persone decidono di effettuare un investimento per poter avere un guadagno mensile più cospicuo, magari arrotondando lo stipendio stesso. Come tutte le scelte da prendere con in ballo il denaro, si vorrebbe avere un certo grado di sicurezza prima di investire tempo e risorse, in modo da non perdere ciò che si ha investito. Un modo per stabilire questo grado di sicurezza, è ricorrere al calcolo del tasso interno di rendimento (anche conosciuto come TIR), un indicatore molto usato per discernere gli investimenti vantaggiosi da quelli svantaggiosi, definito anche come l'indice di redditività finanziaria di un flusso monetario. Nel caso di un investimento, rappresenta il tasso composto annuale di ritorno effettivo, generato dall'investimento (la somma netta guadagnata). Nella seguente guida, dopo esservi muniti di calcolatrice, vedremo insieme gli step con i quali calcolare quest'indice.
Cos'è il TIR
Il TIR è basato sul valore attuale netto, matematicamente definito come il tasso di attualizzazione "i" che rende il valore attuale netto di una serie di flussi di cassa pari a zero, posto ovviamente che questo tasso "i" esista nell'intervallo (-1,+?) e che sia unico. Il valore attuale netto di un investimento è una metodologia tramite cui si definisce il valore attuale (abbreviato VAN) di una serie attesa di flussi di cassa, non solo sommandoli contabilmente, ma attualizzandoli sulla base del tasso di rendimento (costo opportunità dei mezzi propri).
La tecnica per il calcolo del TIR
Il TIR viene calcolato risolvendo l'equazione del VAN con "i" tale che il valore del VAN sia pari a zero. Cioè andremo a calcolare quello specifico tasso che annulli il valore attuale netto. Si può utilizzare questa tecnica per mettere a confronto due diversi investimenti, scegliendo quello con TIR più alto, quindi, teoricamente, il più vantaggioso e che frutterà maggiormente denaro. Facciamo un esempio considerando due investimenti differenti: nel primo, ipotizziamo di depositare una cifra di 100 euro su un conto corrente e, trascorso un anno, di avere la somma di 110 euro (quindi avremo ottenuto 10 euro di interessi totali). Nel secondo, compriamo un'obbligazione sempre a 100 euro, la quale ci renderà 115 euro al termine di 1 anno (che ci avrà fruttato quindi 15 euro, cinque euro in più rispetto al primo esempio).
Come viene calcolato il TIR
Da questi due semplici esempi sarebbe comunque facile la scelta su quale puntare il proprio denaro, ma vediamo come calcolare i due diversi TIR, tenendo sempre a mente che il valore attuale netto deve essere uguale a zero ed applicando la formula, supponiamo, nel primo caso, che 100 = 110 / (1 + TIR) ovvero che 1 + TIR = 110 / 100 cioè TIR = 10%. Nel secondo caso, procedendo nello stesso modo, supponiamo che 100 = 115 / (1 + TIR) quindi 1 + TIR = 115/100 e TIR = 15%. Considerando i calcoli effettuati per i due casi, risulta senza dubbio che il secondo investimento risulta essere quello più conveniente e che, alla fine dell'anno, ci avrà fruttato un maggior guadagno. L'importante, in ogni caso, è sempre valutare con prontezza dove investire il proprio denaro, cercando di avere un guadagno e non una perdita o uno stallo (cioè la cifra depositata non frutta interessi).