Come calcolare il tasso di interesse effettivo
Introduzione
Ci sarà sicuramente capitato, almeno una volta, di leggere un articolo che tratta argomenti di economia ma di non riuscire a capire il significato, poiché vengono utilizzati termini tipici di questo settore. Se vogliamo iniziare a capire gli argomenti trattati in questi articoli, potremo trovare su internet varie guide che ci spiegheranno con termini semplici tutto ciò che riguarda questa branca. In questa guida, in particolare, vedremo come fare per riuscire a calcolare il tasso di interesse effettivo, chiamato anche TAEG.
Occorrente
- Dati da utilizzare per i necessari calcoli
- Comparatori per scegliere la soluzione più conveniente
- Penna
- Carta
- Calcolatrice
Il costo del finanziamento
L'obiettivo che intende porsi il T.A.E.G. (Tasso Annuo Effettivo Globale) è quello di rappresentare, nella maniera più completa e precisa, il possibile il costo che caratterizza un finanziamento. Consiste in un quoziente puramente virtuale, infatti non viene usato per effettuare il calcolo delle rate. Ma è utile per fungere da indicatore ed è una misura capace di rivelare il costo globale. L'importante vantaggio di eseguire tale calcolo è la possibilità di utilizzarlo ai fini comparativi. In presenza di due o più mutui, si fa un confronto e si comprende subito quale sia il più costoso e a quale somma corrisponda la differenza sul prezzo.
Gli oneri iniziali
Ecco dunque come dovremo orientarci: ipotizzando che i costi iniziali vadano a ridurre il capitale prestato e che ogni esborso periodico aumenti la rata, conteggiamo il TAEG dopo aver apportato tali modifiche ai numeri dell'operazione. Vediamo un esempio pratico che ci aiuterà a capire meglio questo argomento. Una cifra da restituire in 10 anni di ? 100.000,00 al 5% (? 1.061,00 mensili), senza alcuna spesa di apertura o di gestione presenterebbe un TAEG del 5,12%, quindi uguale al suo tasso effettivo. Nel caso in cui la Banca chiedesse invece ? 800,00 di onere iniziale, significherà praticamente ottenere un finanziamento ridotto ad ? 99.200,00 euro (100.000,00 - 800,00).
Le spese mensili
Inoltre, se mensilmente occorre spendere ? 3,00 per la polizza incendi ed ? 2,00 per gli oneri di incasso, sarà come vedersi maggiorare una rata di 5 euro. Il pratico e utilissimo TAEG, farà dunque i propri conteggi tenendo conto del capitale ridotto ad ? 99.200,00 ed una rata mensile alzata ad ? 1.066,00 (1.061,00 + 5,00 di costi), per cui ciò che risulta è: TAEG = 5,41%. Cioè il tasso effettivo di un mutuo di 10 anni pari ad ? 99.200,00 da rimborsare mensilmente con rate di ? 1.066,00 cadauna. Si comprende bene che, alla fine, contro ? 100.000,00 di finanziamento richiesto ne avremo ottenuto ? 99.200,00 che rimborseremo con una cifra totale di ? 127.920,00.
Il calcolo
Per il calcolo vero e proprio dell'interesse effettivo dobbiamo partire da quello nominale, ossia da quello dichiarato ufficialmente. Si esprime in percentuale e simboleggia il valore di base per il calcolo del reale costo del denaro. Poi ci servirà conoscere i tempi di capitalizzazione del finanziamento. Solitamente sono mensili, ma occorre verificare il contratto. A questo punto, si può applicare la formula r=(1 + i/n)^n-1. In cui r sta per il tasso effettivo, i per il nominale ed n per i tempi di capitalizzazione annuali. Considerando un interesse nominale del 5% si ottiene r=(1+0,05/12)^12-1 con un risultato di 5,12%. Infatti bisogna ridurre il valore i (5%) a 0,05 e dividerlo per 12 (mesi in un anno). Si ottiene 0,004166667 a cui bisogna aggiungere 1. Ora bisogna elevare il tutto alla potenza di 12 con un risultato di 1.05116193975. Togliamo 1 ed avremo 0,0512 arrotondato che equivale al tasso di 5,12%.
La normativa
L'introduzione del TAEG si deve ad una normativa italiana risalente al 2003. Poi aggiornato negli ultimi anni, con modifiche al calcolo, tramite un provvedimento della Banca d'Italia. Detto provvedimento riguarda la trasparenza delle operazioni e dei servizi sia finanziari che bancari. E contempla anche la correttezza dei rapporti fra clientela ed intermediari. Rispondendo così alla direttiva dell'Unione Europea 2011/90 per uniformare le metodologie stabilite per tutti gli intermediari. A questo punto siamo finalmente giunti al termine della nostra breve guida. Seguendo tutte le indicazioni riportate nei passi precedenti, sapremo finalmente in grado di capire cos'è il tasso di interesse effettivo e come fare per riuscire a calcolarlo correttamente.
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Consigli
- Per effettuare facilmente e velocemente tali calcoli, conviene usare i facili strumenti reperibili sul web.