Il calcolo delle tasse universitarie può rischiare di confonderci a causa di tutti i fattori da tenere presenti. Le casistiche, inoltre sono sempre differentie, così come i documenti da presentare al momento della domanda. Quando si parla di tasse universitarie bisogno fare molta attenzione soprattutto a tutte le scadenze e le procedure burocratiche da rispettare. Quando vogliamo calcolare il reddito equivalente, devono necessariamente essere considerati un insieme di elementi, che sono rappresentati per esempio dal reddito complessivo, ovvero la somma di tutto quello che va a produrre reddito attraverso i beni in nostro possesso. Con questo intendiamo anche il reddito espresso dalla prima casa, dalla seconda casa o da altri immobili in nostro possesso, dalle automobili e tutti quei beni in nostro possesso in grado di produrre reddito. Una volta arrivati a questo punto, dovrete proseguire sommando il reddito derivante dalla nostra attività lavorativa o dalla pensione, il reddito dominicale ed agrario dei terreni, reddito dovuti ai fabbricati, redditi dovuti alle impresa, ecc; da questa somma in seguito vanno sottratte le agevolazioni fiscali che spettano per legge, giunti a tale punto si ottiene il reddito imponibile su cui vengono calcolate le percentuali di IRPEF. In base alla percentuale stimata si rientra in fasce stabilite dalle università, con tetti massimi e minimi imponibili per il pagamento dei contributi universitari. In questo modo si ottiene l'IRPEF lorda. A seguito di ciò bisogna effettuare un conguaglio e si ottiene l'IRPEF da pagare che sarà a debito o accredito. Intendiamo come reddito complessivo lordo il reddito del nucleo familiare riferito all'anno precedente. Potrete rilevarlo facilmente attraverso il modello unico, il modello 730 e il CUD.