Introduzione
La definizione di "capitale proprio" è attribuita al valore delle quote versate dai soci di una determinata azienda e per chiarire meglio il concetto faremo un esempio. In buona sostanza, se un socio ha investito ? 100.000 euro nel ramo aziendale, il suo "capitale proprio" sarà il medesimo importo. Quindi, all'apparenza il calcolo sembrerebbe semplice. In realtà, nel caso di compravendita di prodotti ed azioni (ma anche in altre circostanze), il capitale proprio può diventare variabile e pertanto il calcolo diventa più complesso. Vediamo quindi, nella seguente guida come calcolare il capitale proprio.
Occorrente
- Carta
- Penna
- Calcolatrice
Quantificare il capitale di debito
Per calcolare il capitale proprio avendo disponibili i vari dati dello stato patrimoniale dell'azienda, è necessario quantificare il capitale di debito. Bisognerà a tale scopo sommarli tutti ossia quelli a breve, a medio ed a lungo termine. Infine occorrerà conteggiare il totale degli impieghi. Sommate pertanto tutti gli investimenti a breve termine, con gli altri due. Otterrete un risultato al quale addizionerete il valore della disponibilità liquida dell'azienda. A questo punto sottraete dal totale impieghi il capitale di debito, e per differenza conoscerete il capitale proprio dell'azienda in questione. Successivamente, se l'azienda di riferimento è commerciale oppure industriale, bisogna analizzare le varie voci che riguardano gli investimenti ed in particolar modo le rimanenze.
Ottenere il ROE
Se quest'ultime sono contraddistinte dalla voce "Merci", allora si tratta senza ombra di dubbio di un'impresa commerciale. Nel caso in cui si presentino invece le voci "Prodotti finiti" o "Materie Prime", allora si tratterà certamente di un'impresa industriale. Una volta calcolato il capitale proprio, potrete conoscere anche il ROE ovvero l'indice di redditività dell'azienda fornito dal rapporto tra il reddito netto conseguito nel corso dell'esercizio ed il valore del capitale proprio. Infatti, con la divisione del reddito netto dell'esercizio con il capitale proprio impiegato si otterrà il ROE. Questo valore si esprime in percentuale, quindi è necessario moltiplicarlo per 100. Se il ROE è superiore a zero, la chiusura del bilancio ha generato un utile. Nel caso contrario, con il valore del ROE inferiore a zero, si tratta di una perdita. Infine, se il valore del ROE risulta pari a zero, si avrà un bilancio in pareggio. Calcolare il capitale proprio serve quindi anche a trovare il suddetto ROE, un importante indicatore che segna con precisione l'andamento di un'azienda.
Utilizzare il Leverage
A questo punto va sottolineato che ci sono anche altri indicatori da utilizzare per fare un'analisi finanziaria che consentono di calcolare il capitale proprio, e tra questi uno dei più utilizzati dai professionisti è il cosiddetto Leverage. Nello specifico si tratta di una formula che a seconda dei casi, il rapporto può assumere alcuni valori che vengono generati dal rapporto tra l'indebitamento e il capitale proprio. Per fare un esempio in merito diciamo che se il Leverage indica un valore pari ad 1, ciò significa che l?azienda non ha alcun debito poiché tutti i capitali sono propri. Se invece il valore è 2 allora il capitale proprio risulta maggiore di quello investito. Infine se il Leverage è maggiore di 2 allora i debiti sono superiori rispetto al capitale proprio, e quindi per i soci di un'azienda è necessario intervenire con dei nuovi fondi per bilanciarla poiché in queste condizioni è di tipo ?sottocapitalizzata?.
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Consigli
- Se il ROE è superiore a zero, la chiusura del bilancio ha generato un utile