Come calcolare gli interessi
Introduzione
Oggi, quando bisogna acquistare un bene dal valore più o meno elevato, come una casa o un'auto, si ricorre al prestito o al mutuo, il quale deve poi essere restituito con l'aggiunta degli interessi. Riuscire a capire il metodo in cui calcolare gli interessi, siano essi su depositi o su delle somme in conto corrente o altre forme di credito, oppure che si tratti di interessi su debiti, non è certamente facile in quanto esso è variabile. In ogni caso, può dipendere soprattutto dalle condizioni contrattuali stipulate in sede di firma. Tuttavia, la formula base è abbastanza semplice: è sufficiente fare una moltiplicazione tra il tasso di interesse e l'importo in questione. Sebbene questa sia la formula standard, ci sono ovviamente diverse variabili che riguardano il tempo, gli scaglioni e/o i frazionamenti. Vediamo allora, attraverso i passi della seguente guida, come calcolare gli interessi.
Occorrente
- tasso d'interesse al netto di ritenute e imposte
Interessi su capitali vincolati
Gli interessi più elevati sono concentrati maggiormente sui capitali vincolati per un periodo di tempo più o meno prolungato. Ci sono poi gli interessi che vengono calcolati sulle polizze assicurative o sui depositi di natura diversa rispetto a quelli bancari. In linea generale, l'interesse viene calcolato moltiplicando il capitale per tempo per il tasso percentuale diviso 100. Facciamo un piccolo esempio: in caso di deposito di 100 euro vincolati per 12 mesi al 2 %, otterremo esattamente un interesse totale pari a 24 euro. Per questo motivo, al raggiungimento della scadenza del vincolo di deposito, in questo caso esemplificato in 12 mesi il capitale sarà cresciuto da 100 euro a 124 euro. Ma in qualunque caso, che si tratti di polizza assicurativa, conto bancario, deposito oppure libretto, è molto importante sempre verificare il tasso d'interesse netto, ovvero quello che rimane dopo le varie trattenute e/o le imposte di vario genere.
Interessi su capitale versato
Ma per ottenere la quota esatta degli interessi, è necessario conoscere a quanto ammonta il capitale versato. L'interesse può essere calcolato in giorni, mesi o anni, ma generalmente viene esemplificato in interesse annuale per questioni pratiche. L'interesse è molto variabile tra quello di un conto corrente (più basso), rispetto a quello di un conto deposito (generalmente molto più elevato). L'interesse più alto offerto dagli istituti bancari si ha generalmente sulle obbligazioni e sulle azioni, che però offrono un livello di rischio potenzialmente alto, e sui depositi vincolati. Quest'ultimi offrono un buon tasso di interesse con un livello di rischio più basso. Il capitale non è teoricamente a rischio fluttuazione, ma è semplicemente bloccato e non può essere "toccato" per 5-10-20 anni. È proprio questo dettaglio a fare la differenza.
Interessi su debito
Nel caso in cui si tratta di interesse su debito, la questione cambia molto perché, ad esempio, sui debiti di natura fiscale, l'interesse può essere calcolato in base all'ente con cui è stato contratto il debito; in questo caso, l'interesse può essere calcolato annualmente, mensilmente, ma anche giornalmente. Il discorso è un po' diverso per quanto riguarda i debiti di natura finanziaria, come i mutui o i prestiti, in cui il tasso d'interesse può essere variabile (con quota capitale fissa), oppure fisso (con quota capitale che potrebbe cambiare nel tempo). In queste circostanze, dobbiamo sempre consultarci bene con gli enti preposti, oltre che con il nostro commercialista di fiducia.
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Consigli
- informarsi bene sui tassi di interesse
- leggere attentamente le condizioni contrattuali in caso di interesse su depositi o c/c bancari e postali