Come calcolare e contabilizzare l'accantonamento Tfr
Introduzione
Il TFR, acronimo di Trattamento di Fine Rapporto, consiste in una liquidazione o buonuscita, maturata dal lavoratore dipendente presso un unico datore di lavoro e pagato al termine del rapporto lavorativo dal proprio sostituto. Essenzialmente il trattamento di fine rapporto consiste in una quota che viene versata mensilmente sui fondi previdenza o di tesoreria per poi essere contabilizzata. Tale indennità matura in proporzione alla durata del rapporto lavorativo. Il lavoratore, entro sei mesi dall?assunzione, può scegliere autonomamente dove destinare il proprio trattamento di fine rapporto, scegliendo se lasciarlo in azienda, versarlo su un fondo pensione, o ancora, richiedere che venga pagato mensilmente in busta paga insieme alla retribuzione. In base alla scelta effettuata verranno applicate delle tassazioni differenti. Contrariamente alle aspettative, calcolare e contabilizzare l'accantonamento annuale al fondo TFR non è affatto difficile: il calcolo si basa sulla variabilità di due fattori. Vediamo nello specifico come calcolare e contabilizzare l'accantonamento TFR.
Occorrente
- Busta paga o importo della retribuzione lorda;
- Incremento annuo indice ISTAT;
- Fondo preesistente per dipendenti;
Comprendere la quota di accantonamento del TFR
Il computo della quota annua del TFR viene regolamentato dall'art. 2120 del codice civile. Senza entrare nella specificità dei contratti e dei diversi profili professionali, si tengono in considerazione due fattori: la maturazione del TFR e il ricalcolo del suo valore effettivo. Il trattamento di fine rapporto matura con cadenza annuale, e l'accantonamento si ottiene sommando per ogni anno una quota non superiore alla propria retribuzione mensile. Il valore andrà poi diviso per 13,5. Successivamente la cifra verrà rivalutata dell'1,5%, e ad essa andrà sommata il 75% del costo annuale della vita. Il calcolo del TFR considera tutti gli elementi retributivi, come lavoro straordinario, superminimi, anzianità, premi, provvigioni e cottimo. Dal calcolo verranno esclusi solamente i rimborsi spese e tutte le somme erogate a titolo occasionale (indennità di trasferta, indennità per ferie non godute, ecc.)
Calcolare la quota di accantonamento del TFR
Le grandi aziende, durante il calcolo dei bilanci infra-annuali, stanziano la quota annua dell'accantonamento del trattamento di fine rapporto. La quota viene suddivisa su base mensile, o comunque periodica, per effettuare le registrazioni nella contabilità generale. Vediamo qualche esempio per comprendere meglio l'argomento ed ipotizziamo la fine di un rapporto di lavoro. Innanzitutto, bisogna rilevare la quota di accantonamento annuale al trattamento di fine rapporto. Il calcolo avverrà sulla base di alcuni dati ipotetici: retribuzioni lorde corrisposte nel corso dell'esercizio pari a 1.000.000 di euro, incremento annuo dell'indice ISTAT al 5% e fondo preesistente per dipendenti ancora in forza pari a 500.000 euro. Procediamo ora con il calcolo.
Contabilizzare la quota di accantonamento del TFR
Stando ai dati economici elencati in precedenza, il calcolo della quota di accantonamento del trattamento di fine rapporto è pari a una quota annua di 74.074 euro. Tale valore si ottiene da 1.000.000/13,5, come spiegato nel primo passaggio, mentre la rivalutazione sarà uguale a 26.250. Quest'ultimo valore si calcola moltiplicando il fondo preesistente di 500.000 per la percentuale complessiva di rivalutazione di 5,25%. Quest'ultima si ottiene dalla quota 1,5% maggiorata per la variabile del 3,75%, pari a sua volta al 75% dell'indice ISTAT del 5%. L'accantonamento totale sarà pertanto di 100.324 (ovvero 74.074 più 26.250). La scrittura da contabilizzare sarà la seguente: Accantonamento TFR (costo) a Fondo TFR (debito futuro) 100.324. Il procedimento può apparire complicato, ma il calcolo e la contabilizzare dell'accantonamento annuale al fondo TFR possono essere fatti da chiunque con questi strumenti. Qualora, però, non foste particolarmente pratici nelle procedure burocratiche relative al mondo dell'economia e della finanza, lasciatevi aiutare da un consulente, un commercialista o da un esperto del settore.
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Consigli
- Se non siete particolarmente pratici nelle procedure, lasciatevi aiutare da un consulente, un commercialista o un esperto del settore;