Come assumere un lavoratore a chiamata
Introduzione
Il contratto a chiamata o di lavoro intermittente è uno di quei contratti che venne attuato dalla nota legge Biagi e che nel corso del 2015 il Jobs Act ha in parte modificato. È un contratto che, come dice la parola stessa, non prevede un impegno continuo e costante del lavoratore. In tal caso, l'azienda o il datore di lavoro, possono chiamarlo quando ne hanno effettivamente bisogno. In questa guida, passo dopo passo, darò tutte le indicazioni utili su come assumere un lavoratore a chiamata.
La definizione del contratto a chiamata
Va detto che il contratto a chiamata è prima di tutto un contratto di lavoro subordinato, in quanto i modi e i tempi vengono scelti dal datore di lavoro. Detto contratto si differenzia sia dal lavoro parasubordinato che da quello autonomo e può essere sia tempo determinato che a tempo indeterminato. Il lavoratore sarà dunque chiamato dal datore di lavoro in base alle esigenze di quest'ultimo, ossia quando ci sono dei picchi di produzione. Il contratto a chiamata, introdotto nel 2003, aveva come obiettivo quello di regolarizzare il lavoro sommerso e soprattutto di regolarizzare tutti coloro che lavorassero in maniera discontinua.
Le caratteristiche del contratto a chiamata
Per quanto riguarda le caratteristiche del contratto a chiamata, va detto innanzitutto che quest'ultimo deve essere regolato per iscritto. Si devono quindi indicare la durata, sia a tempo determinato che tempo indeterminato, il trattamento economico, la causale del lavoro intermittente, dove e in che modo avviene questo tipo di rapporto di lavoro, il preavviso di chiamata ed infine la modalità di chiamata del lavoratore e tutte le eventuali misure di sicurezza. Il datore di lavoro avrà dunque l'obbligo di effettuare la comunicazione preventiva della chiamata tramite SMS o email.
La durata del contratto a chiamata
In merito alla durata del contratto a chiamata, come stabilito dal Jobs Act, per ciascun lavoratore e con lo stesso datore di lavoro, non potrà essere superiore alle 400 giornate nell'arco di tre anni solari. Fanno eccezione i settori del turismo, dei pubblici esercizi e dello spettacolo. Nel caso in cui si dovesse superare questo periodo, il contratto a chiamata diventa automaticamente un contratto a tempo pieno e indeterminato.
Il funzionamento del contratto a chiamata
Il funzionamento del contratto a chiamata può avvenire con garanzia di disponibilità, che non è altro che una sorta di compenso che si percepisce durante i periodi di inattività, anche se obbliga a rispondere contrattualmente a tutte le chiamate che dovessero arrivare da parte del datore di lavoro. Questa indennità non può essere inferiore al 20 per cento del minimo tabellare. Inoltre, il contratto a chiamata può essere anche senza garanzia di disponibilità, in tal caso si è liberi o meno di accettare di svolgere il lavoro e non si è obbligati a rispondere positivamente alla chiamata.
L'assunzione del lavoratore a chiamata
Come per tutti i contratti di lavoro dipendente, il datore di lavoro che intenda effettuare l'assunzione di un lavoratore a chiamata, non dovrà fare altro che comunicare il tutto al centro per l'impiego. A tal proposito dovrà utilizzare il modello telematico Unilav, con il quale si comunica all'ufficio del lavoro la costituzione del rapporto di lavoro.