Come aprire un negozio di pasta fresca
Introduzione
Il periodo di crisi economica sembra il momento forse meno opportuno per avviare una propria attività personale, e in un mercato saturo come quello della pasta potrebbe pure sembrare ai limiti della convenienza aprire un negozio che punti proprio a questo: offrire pasta fresca alla propria clientela. Tuttavia è bene ricordare che la produzione e la vendita di questa rappresentano, tutt'oggi, uno dei rami imprenditoriali che può portare più soddisfazioni. Il prodotto, specialmente se di qualità, è uno dei più consumati sulle tavole degli italiani e nel menù dei ristoranti turistici. Se una volta la pasta fresca veniva preparata nelle cucine domestiche, oggi gli impegni lavorativi e la perdita di manualità fanno propendere per il suo acquisto. Con competenza e creatività l?attività può spaziare dal prodotto tipico regionale, alle paste senza glutine, ai pronti per la cottura, alle forniture per la ristorazione, alle consegne a domicilio. Senza perdere ulteriore tempo, vediamo dunque quali procedure bisogna affrontare per poter realizzare il nostro sogno.
Passando oltre, occupiamoci dapprima delle pratiche burocratiche fondamentali. Il primo passo, come per tutte le attività commerciali, è quello di richiedere un numero di partita Iva presso l?Agenzia delle entrate. Fatto fronte a questo, il passo successivo ci vedrà richiedere l?iscrizione al Registro delle Imprese e all?Albo delle imprese artigiane presso la Camera di Commercio della provincia. Ricordiamoci di richiedere pure l'autorizzazione ai fini igienici per i locali all?azienda Sanitaria locale (ASL) di competenza, mentre al Comune il beneplacito all?attività, oltre alle autorizzazioni urbanistiche per i locali. Tutti gli addetti alla lavorazione dovranno essere in possesso di attestato HACCP per l?igiene degli alimenti. L?attestato si ottiene frequentando corsi appositi organizzati anche presso le Associazioni di categoria. Infine, saranno necessarie l?iscrizione all?INPS e all?INAIL per le posizioni previdenziale e antinfortunistica.
Per svolgere l?attività sarà sufficiente un locale di 40/50 mq da suddividere in tre aree. Una di queste aree sarà infatti dedicata al laboratorio vero e proprio, una ai servizi igienici, un'altra alla vendita. Nel laboratorio troveranno posto una serie di macchine che rappresentano la dotazione base per un buon funzionamento: un tavolo, un?impastatrice, uno o due frigoriferi (poiché i cibi cotti e crudi non possono essere mescolati nello stesso vano), un tritacarne, una grattugia, la macchina per i ravioli e quella per gli gnocchi, un cilindro per impastare, una confezionatrice sottovuoto e una tagliatrice per la produzione della pasta lunga. La zona cottura dovrà disporre di una cucina con quattro o sei fuochi, la cappa aspirante, il lavello doppio e l'utensileria di base. A questo punto fate attenzione, poiché bisogna ricordare che i servizi igienici dovranno seguire le rigide e specifiche direttive della Asl. Possiamo tuttavia anticipare un po' la cosa dicendo che saranno necessari almeno un bagno e un antibagno e degli armadietti per riporre gli indumenti da lavoro così come gli attrezzi per la pulizia dei locali.
Passiamo alla zona vendita dove bisognerà installare componenti fondamentali al nostro esercizio. Sarà infatti necessario dotarsi di un banco espositivo refrigerato il cui prezzo oscilla dai 2mila ai 3mila euro, di una bilancia elettronica e di un registratore di cassa per gli scontrini, a cui aggiungere eventualmente delle mensole espositive per altri prodotti. L?attività potrà beneficiare di finanziamenti a fondo perduto o in conto interessi e di sconti particolari destinati ai giovani imprenditori.