Come aprire un'impresa edile
Introduzione
Relativamente all'andamento generale del settore, per il mercato edile è previsto un aumento medio di circa il 7% per il comparto privato e del 10% per quanto riguarda il settore pubblico. Segni, dunque, del fatto che il Paese sia in netta ripresa: in particolare, gli incentivi fiscali già attivati, a cui si aggiungeranno le risorse del Next Generation EU, prospettano una crescita del settore edile e questo potrebbe rappresentare l'occasione per gli interessati e gli appassionati di aprire la propria impresa edile.
Esattamente come avviene per tutti i nuovi progetti, è fondamentale partire dal business plan, cioè un progetto iniziale che sia in grado di chiarire le modalità di avvio e, successivamente, anche di crescita dell'attività, tenendo conto di tutta una serie di fattori: la situazione economica del Paese; i mezzi economici necessari; la possibilità di accedere al credito; lo studio del target di riferimento e dei competitors; ecc.Per realizzarlo al meglio è sempre consigliabile rivolgersi ad un professionista quale un commercialista, la Camera di Commercio o le associazioni di categoria,.
Occorrente
- Attribuzione Partita Iva
- Iscrizione Camera di Commercio
- Posizione INPS e INAIL
- Attestazione SOA
- DURC
Primi passi
Una volta realizzato il piano d'impresa, bisogna pensare alla sua realizzazione concreta: si parte, dunque, dagli adempimenti burocratici. A seconda della forma giuridica scelta per la propria azienda, ci sono requisiti e procedure diverse; pertanto, è sempre consigliato fare riferimento ad un professionista per essere aggiornati in tempo reale sullo stato di avanzamento delle pratiche e per fare riferimento alla corretta legislazione di riferimento.
In via generale, gli adempimenti burocratici riguardano: l'attribuzione del numero di Partita IVA presso l'ufficio territorialmente competente dell'Agenzia delle Entrate; l'iscrizione della propria attività al Registro delle Imprese tenuto dalla Camera di Commercio territorialmente competente; nel caso in sia prevista l'assunzione di lavoratori dipendenti, l'apertura delle posizioni all'INPS e all'INAIL per essere in regola con il versamento dei contributi e le posizioni assicurative in caso di infortuni sul lavoro.
Scelta della forma giuridica
La fase di costituzione dell'impresa comporta dei costi di cui si deve tenere conto che variano molto a seconda del tipo di forma giuridica che è stato prescelto. Facendo riferimento ai diritti per l'iscrizione alla Camera di Commercio, ai costi assistenziali e previdenziali e a tutte le altre spese relative agli adempimenti di cui sopra, nel caso di ditta individuale la cifra si aggira intorno ai 350-400 ?; nel caso di società di persone, il costo è di circa 2.000 ?.
I costi sono più alti nel caso in cui sia stata scelta la forma della Società a Responsabilità Limitata (SRL) a cui si deve aggiungere il fatto che il nostro codice civile, per questo tipo di società, richiede come requisito essenziale il versamento di un capitale sociale minimo di 10.000 ?.
Camera di Commercio
Per l'iscrizione all'albo delle imprese artigiane tenuto presso la Camera di Commercio vi sono requisiti soggettivi e morali.
I primi fanno riferimento alla maggiore età e alla cittadinanza italiana o di uno dei Paesi dell'Unione Europea; nel caso di cittadini extracomunitari, la legislazione attuale richiede il permesso di soggiorno rilasciato per lavoro autonomo o per motivi familiari.
Relativamente ai requisiti morali, questi fanno riferimento all'assenza di dichiarazione di stato di fallimento e all'assenza di precedenti penali.
Infine, l'impresa deve avere per scopo prevalente la produzione di beni o la prestazione di servizi, escluse le attività agricole e quelle di prestazione di servizi commerciali e si richiede anche che il titolare dell'impresa non sia socio operante in altre imprese artigiane, né titolare di più imprese artigiane contemporaneamente.
Pubblico o privato?
A questo punto bisogna scegliere l'ambito operativo della propria impresa, cioè se orientarsi verso il settore pubblico piuttosto che verso quello privato.
Relativamente al comparto pubblico, bisogna fare un'ulteriore distinzione a seconda dell'importo dell'appalto stesso. Per gli appalti pubblici che superino l'importo di 150.000 ? occorre essere in possesso dell'attestazione SOA, ossia una certificazione che qualifica un'impresa a poter accedere agli appalti pubblici; viene rilasciata da appositi organismi autorizzati dall'ANAC (Autorità Nazionale Anti Corruzione).Per appalti di importi non superiori a 150.000 euro, invece, non è necessario essere in possesso dell'attestazione SOA ma sono sufficienti i requisiti economico-finanziari dell'azienda.
Per quanto riguarda il comparto degli appalti privati, sono richieste le stesse certificazioni previste per quello pubblico, eccetto che per lavori di piccolo importo dove è richiesta solo l'attivazione dell'oggetto sociale.
il DURC
Altro aspetto da tenere in considerazione è quello relativo al DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva): si tratta di un documento che certifica la regolarità contributiva e assicurativa delle imprese e dei lavoratori autonomi e va esibito (ad onere dell'impresa stessa) in tutti i casi in cui venga stipulato un contratto di servizio, sia con enti pubblici che privati; serve, inoltre, anche nel caso in cui si debba fare richiesta per ottenere benefici e agevolazioni da parte della Pubblica Amministrazione.Viene rilasciato dall'INPS e dall'INAIL a seguito di richiesta da parte dell'azienda stessa.
Suggerimenti
Lo scopo di questa guida è esclusivamente quella di dare un primo orientamento a tutti colori che intendo affacciarsi nel mondo dell'imprenditoria edile; non è certo comprensiva ed esaustiva di tutte le norme e della legislazione fiscale in materia.Si ricorda sempre che è fondamentale affidarsi ad un professionista del settore commerciale che sarà in grado di guidare passo passo il processo di creazione, avviamento e consolidamento della propria impresa.Buon lavoro!