Come aprire un distributore di metano
Introduzione
In Italia i prezzi del diesel e della benzina sono tra i più alti d'Europa, per cui sono sempre di più gli automobilisti che preferiscono utilizzare veicoli a gpl o a metano. Questi carburanti tra l'altro oltre ad essere più economici, sono anche molto meno inquinanti. Aprire un distributore di metano potrebbe essere dunque una scelta appropriata per trarne dei buoni profitti vista la loro scarsa presenza sul territorio nazionale. Ovviamente l'iter burocratico non è semplice, ed è necessario avere anche un congruo capitale da investire. In riferimento a ciò, ecco una guida con alcuni consigli su come aprire un distributore di metano.
Occorrente
- Suolo
- Licenze comunali
- Autorizzazione Vigili del Fuoco
- Impianti antincendio
- Registrazione Agenzia delle Entrate
- Comunicazione all'Inps
- Capitale
Consultare il piano carburanti regionale
Prima di procedere con un simile investimento bisogna tener conto di alcuni fattori, come ad esempio che in ogni regione esiste un Piano Carburanti. Quest'ultimo bisogna consultarlo per sapere se il Comune in cui si vuole impiantare la stazione permette effettivamente l'apertura di un distributore esclusivamente di metano, o se richiede anche l'erogazione degli altri carburanti.
Procedere con la stesura del progetto
Occorre poi valutare la concorrenza: è necessario quindi studiare bene la mappa della città, e vedere in quale area possa risultare più prolifico l'inserimento di un distributore di metano, preferendo ovviamente le zone che ne sono sprovviste ma che allo stesso tempo non siano troppo isolate e non abbiano un bacino di utenze troppo basso. Ma non è tutto: anche se si è trovata la zona che sembra più adatta, bisogna considerare il terreno. Quest'ultimo infatti, deve avere delle particolari caratteristiche per ospitare un impianto del genere. In secondo luogo, è necessario procedere con la stesura del progetto che deve essere redatto da ditte specializzate nel settore. Un buon consiglio potrebbe essere quello di contattarne più d'una, in modo da poter scegliere tra i diversi preventivi.
Installare impianti antincendio omologati
L'iter burocratico è un altro importante fattore da considerare quando si decide di aprire un distributore di metano; infatti, è un percorso molto lungo e tortuoso che dura circa un anno. I documenti che bisogna richiedere sono diversi, e primo fra tutti vi è la certificazione comunale di idoneità dell'area nella quale si vuol costruire il distributore in questione. Inoltre, è necessaria l'autorizzazione dei Vigili del Fuoco, con la conseguente installazione di impianti antincendio omologati che prevedono sistemi di spegnimento automatico delle cisterne oltre che di estintori e manichette per l'acqua. Infine occorre l'autorizzazione del piano comunale carburanti di cui sopra, e la certificazione ASL di conformità degli impianti elettrici.
Adempiere agli oneri fiscali
Per aprire un distributore di metano non può certo mancare l'adempimento agli oneri fiscali, per cui dopo l'apertura online della Partita IVA tramite il portale dell'Agenzia delle Entrate è necessario sempre presso lo stesso ente statale procedere con altre registrazioni compresa quella relativa alla Camera di Commercio. In quest'ultimo caso, è necessario ottemperare anche agli obblighi inerenti le schede carburanti che dal punto di vista fiscale nel suddetto sito hanno una loro specifica sezione a cui accedere. Per terminare l'iter burocratico è necessario iscriversi all'Inps tramite il suo portale online, per l'erogazione degli importi obbligatori dovuti per il sistema previdenziale.