Come annullare un contratto
Introduzione
I contratti sono degli accordi, principalmente scritti, che vincolano due parti alla prestazione o alla vendita di beni o servizi in cambio di un compenso. Spesso, però, dopo averlo stipulato, può capitare di accorgersi che tale contratto non sia così vantaggioso come sembrava all'inizio, oppure può risultare addirittura illecito e che quindi si voglia rescindere dallo stesso. Annullare un contratto è possibile in determinate situazioni e se si possiedono dei requisiti ben definiti. Con i passaggi che seguono andremo proprio a vedere come si deve procedere per annullare un contratto già stipulato, agendo sempre secondo le norme in vigore.
Annullamento contratti di fornitura
Cominciamo subito col dire che annullare un contratto è un'operazione non complessa, che però può variare a seconda della tipologia del contratto sottoscritto. Per annullare i contratti di fornitura, come quelli gas o elettrici, esiste un metodo molto semplice. Qualora l'utente abbia riscontrato la possibilità di ottenere dei servizi migliori presso altri operatori, può annullare il contratto mediante un preavviso di dieci giorni, che deve essere inoltrato tramite comunicazione scritta e firmata a mezzo fax presso il proprio gestore.
Annullamento contratti immobiliari
Per quanto riguarda l'annullamento di contratto degli immobili, la situazione cambia leggermente. All'atto della stipula del contratto, infatti, sono previste due modalità di scioglimento del contratto stesso. La prima modalità si verifica quando si tratta di immobili ad uso abitativo che prevede la formula del 4+4 mentre, mentre per gli usi commerciali di norma si applica quella del 6+6. Questi numeri si riferiscono agli anni in cui il conduttore può usufruire della locazione degli immobili oggetto del contratto. Nel caso in cui il proprietario decidesse di annullare il contratto per validi motivi, quali possono essere l'uso personale o la vendita dell'immobile, deve comunicarlo all'inquilino con un preavviso scritto almeno sei mesi prima della scadenza del contratto stesso. Invece, nel caso in cui l'inquilino volesse anticipare spontaneamente il rilascio dell'appartamento, per non incorrere in sanzioni e recuperare regolarmente la cauzione di due mensilità depositate, è obbligato a comunicarlo per iscritto sei mesi prima della scadenza del contratto.
Annullamento contratti di lavoro
Infine, per quanto riguarda l'annullamento di un contratto di lavoro, è importante sapere che esso può avvenire secondo le normative regolate dagli accordi collettivi nazionali. Il datore di lavoro è infatti obbligato ad inviare un preavviso scritto al lavoratore, comunicandogli l'intenzione di annullare il contratto con la relativa motivazione. Tuttavia, è bene precisare che nel caso in cui l'annullamento avvenisse per giusta causa, il datore di lavoro non è tenuto a rispettare alcun preavviso, nè tanto meno a versare le spettanze per il periodo che intercorre tra il momento della comunicazione stessa e l'annullamento definitivo del contratto di lavoro. Nel caso in cui il lavoratore volesse annullare spontaneamente il contratto, sarà tenuto a inviare una lettera di dimissioni (almeno trenta giorni prima al datore di lavoro), indicandone il motivo: in questo modo consentirà al datore di lavoro di provvedere alla sua sostituzione in tempi brevi.
Configurazione dell'annulabilità
L'annullabilità è la specie meno grave di invalidità. L'atto di autonomia privata è considerato idoneo a realizzare gli interessi perseguiti; però i relativi effetti sono precari, potendo venire meno a iniziativa di una delle parti a seguito della sentenza di annullamento. L'atto dunque produce effetti, ma gli stessi non sono stabili. L'annullabilità può essere fatta valere in via di azione o di eccezione. Il regime di entrambe è coerente con la funzione dell'annullabilità di riguardare interessi la cui attuazione è rimessa alla scelta del soggetto leso. L'azione di annullamento può essere proposta solo dalla parte nel cui interesse è stabilita dalla legge. L'esercizio dell'azione è rimesso all'iniziativa del soggetto protetto dalla legge, per questo motivo l'annullabilità non è rilevabile d'ufficio dal giudice. In ciò si evidenzia il carattere dispositivo dell'annullabilità che la distingue profondamente dalla nullità. Eccezionale è la cosiddetta annullabilità assoluta, che si ha quando l'annullamento del contratto può essere domandato da chiunque vi abbia interesse. L'azione di annullamento si prescrive, di regola, in cinque anni. Tuttavia, non mancano ipotesi di prescrizione breve: ad esempio con riguardo ad atti di disposizione di beni in comunione legale compiuti da un coniuge senza il necessario consenso dell'altro. L'eccezione di annullabilità è imprescrittibile. Inoltre, presupposto per sollevare l'eccezione di annullabilità è che il contratto non sia stato ancora eseguito.
Consigli
- Rispettate sempre le tempistiche e le condizioni di annullamento per non perdere dei soldi con lo scioglimento del contratto che avevate stipulato.