Come annotare le retribuzioni in partita doppia

Tramite: O2O 31/05/2021
Difficoltà:difficile
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Introduzione

Se ti trovi in questa pagina significa che sei alle prese con un libro giornale ed una partita doppia, e sia che tu sia uno studente in cerca di aiuto e suggerimenti per capire il procedimento e prendere un bel voto a scuola, sia che tu sia alle prese con il reale mondo delle partite doppie e mensilmente devi fare le opportune rilevazioni contabili, è necessario e fondamentale seguire con attenzione il procedimento per non incappare in errori di calcolo o di distrazione che potrebbero rendere errata l'operazione. La partita doppia è un valido metodo di scrittura contabile con cui si registrano le operazioni aziendali simultaneamente in due serie di conti, allo scopo di determinare il reddito di un dato periodo amministrativo e controllare i movimenti monetari e finanziari della gestione. In questa guida vedremo come annotare le retribuzioni in partita doppia.

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Occorrente

  • Penna
  • Palcolatrice
  • Libro paga
  • Registro contabile
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Comprendere le basi dell'utilizzo di debiti e crediti

È necessario registrare tutte le transazioni sui salari nei libri contabili. Ma prima di poterlo fare, occorre comprendere le basi dell'utilizzo di debiti e crediti in contabilità. Si tratta innanzitutto di voci uguali ma opposte; ad esempio: se un credito aumenta un conto, aumenterà il conto opposto con un addebito. I debiti aumentano i conti di attività e spese e diminuiscono i conti di capitale, passività ed entrate. D'altra parte, i crediti aumentano i conti del patrimonio netto, delle passività e dei ricavi e diminuiscono i conti delle attività e delle spese. Basta dare un'occhiata a come ogni tipo di conto è influenzato da debiti e crediti: quando si tratta di contabilità salariale, in genere si utilizzano conti spesa, passività e beni. Quando un dipendente viene pagato in partita doppia, si aumenta ulteriormente il ??conto spese e le passività. Le passività sono gli importi dovuti e aumentano man mano che i dipendenti guadagnano lo stipendio. Queste vanno scalate dalle risorse, che sono gli elementi di valore che l'azienda possiede.

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Calcolare la retribuzione netta dei dipendenti

Il compenso o stipendio di ciascun lavoratore si compone di una parte lorda e di un'altra netta. La retribuzione netta spettante al dipendente è la somma algebrica di una serie di elementi che bisogna aggiungere o sottrarre. La retribuzione di un dipendente è formata da vari elementi che sono: la paga base, assegni vari, indennità, scatti di anzianità, ecc. Ad essa, se presenti, vanno aggiunti gli assegni familiari. Nel caso in cui il dipendente si fosse assentato dal luogo di lavoro per malattia o maternità, andrà aggiunta l'indennità di malattia, (o l'indennità di maternità in caso di lavoratrice in maternità).

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Calcolare il debito verso i dipendenti

La prima cosa che si deve tenere in conto sono le retribuzioni lorde, che nella partita doppia vengono registrate in "Dare", in quanto costituiscono un costo per l'azienda. Successivamente si aggiungono gli assegni familiari, la maternità o l'indennità di malattia, quindi i "crediti" che l'azienda avrà nei confronti dell'INPS. Infatti l'azienda anticipa questo importo, il quale diventa un credito verso l'INPS. Anche questa cifra sarà registrata in "dare", precisamente nel "Conto istituti previdenziali". In "Avere" saranno registrati i debiti verso dipendenti. È importante ricordare che la retribuzione netta si compone di due elementi fondamentali che sono la retribuzione diretta che consiste nelle competenze finanziario lavorative direttamente imputabili al periodo di lavoro concreto svolto e la retribuzione indiretta che invece riguardano le somme ricevute dal dipendente a seguito delle disposizioni contrattuali firmate nel contratto di assunzione. (sono per esempio retribuzioni indirette la tredicesima, la quattordicesima, i permessi da lavoro, e le ferie). Ricordiamo inoltre che a carico del datore di lavoro gravano i contributi previdenziali a scopo pensionistico, assistenziario a scopo sanitario e quelli sociali che vengono erogati mensilmente. Per dovizia di particolari ricordiamo infine che il datore di lavoro opera come sostituto d'imposta nei confronti del dipendente, per cui è autorizzato ad effettuare le ritenute fiscali come l'IRPEF, trattenendole dalla retribuzione per versarle a sua volta all'Erario entro il giorno 16 del mese successivo all'effettivo pagamento della retribuzione.

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Eseguire il pagamento delle retribuzioni

Per eseguire il pagamento delle retribuzioni, per prima cosa è necessario chiudere il conto debiti verso i dipendenti. Sia gli assegni familiari che le indennità di malattia sono a carico dell'INPS e vengono corrisposte in busta paga al dipendente dal datore di lavoro, che le sottrae da quanto dovuto all'INPS per i contributi previdenziali e assistenziali da versare. Dall'importo così ottenuto dovranno essere detratti sia i contributi a carico del dipendente, sia le ritenute fiscali.

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Calcolare le tasse e le detrazioni

I calcolo delle tasse e delle detrazioni serve a scoprire quanto bisogna trattenere dal salario dei dipendenti e contribuire come datore di lavoro. Le tasse variano a seconda del dipendente e del luogo in cui si trova l'azienda. Prima di calcolare le tasse, il datore di lavoro si deve accertare di aver rispettato le leggi sui salari ai dipendenti. Per questa operazione, l'ideale sarebbe utilizzare un software per le buste paga per semplificare il processo di calcolo delle imposte e delle detrazioni. I più utilizzati dalle aziende italiane sono: Paghe Web Zucchetti, eBridge Lavoro e Strike Paghe.

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Rendere effettive le retribuzioni

Per annotare le retribuzioni in partita doppia, bisogna renderle effettive. Per farlo, occorre innanzitutto registrare la retribuzione lorda dal conto "Stipendi e salari" (in dare), al conto "Personale c/ retribuzioni" (in avere), dopodiché vanno registrati anche gli assegni familiari dal conto "Debiti v/ istituti previdenziali INPS" (in dare), a "Personale c/ retribuzioni" (in avere). Quindi bisogna registrare l'IRPEF dal conto "Personale c/ retribuzioni" (in dare) al conto "Erario c/ ritenute" (in avere), poi registrare l'INPS a carico dell'impresa dal conto "Oneri sociali" in dare, al conto "Debiti v/ istituti previdenziali INPS" in avere. A questo punto si deve registrare l'INPS anche a carico del dipendente dal conto "Personale c/ retribuzioni" al conto "Debiti v/ istituti previdenziali INPS" in avere. Infine, occorre ricordarsi che dal 1° gennaio 2009 si deve tenere il "Libro unico del lavoro" che va compilato entro il 16 del mese successivo a quello di riferimento.

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