Come affittare una porzione della propria casa
Introduzione
Al giorno d'oggi sta diventando sempre più frequente l'idea di affittare una porzione della propria casa (di proprietà o in locazione) a persone in cerca di un alloggio in condivisione. Per entrambe le parti, il motivo di tale scelta è generalmente quello di risparmiare sulle quotidiane spese domestiche a partire dall'affitto, fino ad arrivare alla suddivisione delle spese relative alle varie forniture quali luce, gas e acqua. Trattandosi oramai di un argomento quotidiano per tante persone, nei passi successivi di questa guida vediamo nel dettaglio come regolarsi per affittare una porzione della propria casa.
Occorrente
- Planimetria della casa
Stabilire le parti in comune
Prima di procedere alla ricerca di quelli che saranno i coinquilini che coabiteranno con noi all'interno della nostra abitazione, è assolutamente necessario stabilire le parti in comune ed avere cioè il quadro completo degli spazi personali e quelli in condivisione e per i quali generalmente è necessario porre delle regole per il quieto vivere. Generalmente, si tende a lasciare la piena libertà nella stanza affittata cercando di fare il possibile affinché la persona in questione abbia la possibilità di avere anche un bagno personale, tale da ridurre al minimo gli spazi in comune. In tal caso nella porzione di casa in affitto, è necessario aggiungere dei servizi igienici con una conseguente diramazione di tubazioni partendo da quelli che già servono la casa.
Scegliere una tipologia di contratto
Per l'affitto di una porzione della propria casa non esiste una soluzione contrattuale predefinita; il proprietario e l'inquilino possono infatti accordarsi secondo necessità e, scegliere una tipologia di contratto come ad esempio quello libero, a canone concordato, oppure transitorio (secondo la legge 431/98 che regola la locazione di unità intere). Nel caso in cui si affitta l'appartamento "a camere" è importante specificare soprattutto riguardo alla descrizione dell'immobile, la parte della casa che si concede in affitto magari allegando al contratto una piantina della struttura stessa ed i servizi annessi come ad esempio bagno e cucina, l'uso degli spazi comuni interni ed esterni nel caso ci fosse anche un giardino.
Adempiere a degli obblighi fiscali
Per quanto riguarda la stipula del contratto vero e proprio sia che si tratti di privati o di aziende, si dovrà adempiere ad alcuni obblighi fiscali e cioè portare due copie dello stesso all'Agenzia delle Entrate della zona, apportando una marca da bollo per ciascuna. Un consulente dell'Agenzia fornirà il modulo 69 che andrà compilato in tutte le sue parti. Nel quadro D in particolare, si inseriranno i dati registrati al Catasto e i metri quadri che sono stati affittati al locatario. Se si decide per l'opzione della cedolare secca, si dovrà versare un minimo importo non inferiore a 67 Euro. Il contratto ha validità effettiva dopo i trenta giorni dalla stipula e dalla firma delle due parti.
Installare contatori per letture parziali
Per quanto riguarda la ripartizione dei consumi energetici come luce, gas e acqua, è importante sottolineare che affittando una porzione della propria casa si può scegliere per una tariffa aggiuntiva al canone del tipo una tantum al mese, oppure installare per ogni utenza dei contatori specifici per delle letture parziali. Tale spesa iniziale deve ovviamente essere a carico del proprietario e non del futuro inquilino.
Consigli
- Stipulare solo contratti regolati dalla normativa vigente in materia