Come accettare un rimprovero dal capo
Introduzione
Sul posto di lavoro è assolutamente normale commettere degli errori e di conseguenza ricevere dei rimproveri da parte del capo. Quello che può dare veramente fastidio è il fatto che questi richiami in determinati casi non sono del tutto meritati, ma talvolta risultano essere frutto anche di una tensione nervosa che può essere accumulata nel tempo. Tuttavia, in occasione di questi rimproveri esistono principalmente due metodi di reagire: il primo è quello di chinare il capo ed accettare senza alcuna discussione che la lavata di testa sia meritata o meno. L'altro modo, invece, potrebbe essere quello di far valere le nostre ragioni, cercando possibilmente di dimostrare che nonostante tutto, il nostro capo si sta sbagliando. Anche in quest'ultimo caso, dovremo mantenere sempre la calma e comportarci con rispetto ed educazione. Vediamo allora, attraverso i passi della seguente guida, come accettare un rimprovero dal capo.
Occorrente
- Calma
- Rispetto
- Temperanza
- Autocontrollo
Capire il motivo del rimprovero
Teniamo sempre presente che anche all'interno dell'ambiente lavorativo è possibile che si generino delle emozioni del tutto contrastanti tra loro, che possono andare dalla rabbia in caso di un litigio, alla frustrazione per una mancata promozione tanto agognata, fino a degli episodi di vera e propria amicizia. Ad ogni modo, prima di accettare il rimprovero che abbiamo ricevuto dal nostro capo, dobbiamo analizzate la motivazione per la quale è scaturito. Cominciamo facendo immediatamente mente locale, per capire se abbiamo veramente commesso un errore tale da farci subire la ramanzina. Nel caso in cui abbiamo involontariamente commesso un errore di valutazione o pratico, cerchiamo di spiegare al nostro datore di lavoro che si è trattato effettivamente di una pura svista, che siamo ovviamente dispiaciuti per l'accaduto e che cercheremo di non commettere più altri sbagli del genere in futuro.
Non accettare il rimprovero senza reazione
A prescindere dalla motivazione che ha determinato il rimprovero, non dobbiamo mai dare l'impressione al nostro capo di averlo accettarlo senza esternare alcuna reazione. In questo modo, infatti, faremo capire al nostro datore di lavoro che abbiamo meritato il rimprovero o comunque di essere in certo qual modo la sua valvola di sfogo in qualsiasi momento. Se invece il rimprovero che ci viene rivolto è solamente il frutto di uno scaricamento dei nervi su di noi, allora il discorso cambia in maniera radicale. In questo caso, infatti, effettuiamo un rapido esame di coscienza, in modo da accertarci ed escludere il fatto di aver commesso un errore, facendolo capire anche al nostro capo. In questo modo, eviteremo di diventare a tutti gli effetti il suo capro espiatorio e probabilmente ci guadagneremo anche il suo rispetto.
Prendere le proprie difese
Una volta che abbiamo ripercorso la scena del rimprovero nella nostra mente ed aver dunque capito che da parte nostra non c'è stato alcun tipo di errore, prendiamo subito le nostre difese cercando con i dovuti modi di spiegare che purtroppo è in corso un'ingiustizia a discapito nostro e che il rimprovero non è affatto giustificato. Non è da escludere, infatti, che dietro ad un rimprovero ci possa essere anche qualcosa di diverso, ovvero un modo più subdolo per umiliarci davanti a tutti o, peggio ancora, per fornire un valido pretesto per licenziarci. Dobbiamo essere totalmente consapevoli se meritiamo o meno quel tipo di sgridata ed agiamo quindi di conseguenza. Manteniamo sempre la calma, senza mai alzare la voce e non dimentichiamoci mai che se parleremo civilmente potremo arrivare in ogni caso ad una giusta e gradevole conclusione della questione.
Consigli
- Non alzare mai la voce
- Far valere sempre le proprie ragioni