Sì, ricordatelo spesso: tu non sei il tuo licenziamento! E anche nell'ipotesi che tu abbia commesso degli errori, per quanto gravi e irrimediabili possano sembrare, considera che hai sempre una, dieci, cento altre possibilità, e che puoi ripartire in qualsiasi istante: il fallimento non è cadere molte volte, ma non rialzarsi quando si cade. Se, per assurdo, ti licenziassero cento volte, tu cento volte ti rialzerai con dignità e sempre con lo stesso entusiasmo cercherai un'altra opportunità, un'altra occupazione. E non guardare al tuo licenziamento con occhi di terrore, di ansia, di sgomento: consideralo un rallentamento momentaneo, non un vicolo cieco. Fai in modo che il tuo licenziamento diventi il tuo allenatore, non il tuo becchino!