Collaborazione a progetto: tutela della maternità
Introduzione
Un argomento che offre un interesse davvero importante è sicuramente la maternità. Nonostante questo interesse, le mamme non sempre riescono a essere organizzate nel momento in cui si ritrovano in questa determinata situazione. Nella guida che seguirà, andremo a occuparci di collaborazione a progetto, dedicandoci, appunto, alla tutela della maternità. Incominciamo subito le nostre valutazioni.
Occorrente
- Contratto a Progetto, Iscrizione presso l'INPS Gestione Separata.
Contratto a progetto
Ora, prima in incominciare attraverso l'approfondimento dell'argomento in maniera dettagliata, andremo a spiegare in maniera molto sintetica il significato specifico del contratto di collaborazione a progetto. Attraverso l'entrata in vigore della Legge Biagi, tramite il decreto legislativo del 10 settembre del 2003, il numero di questa tipologia di contratti è decisamente aumentato e, conseguentemente, vi è stata una riduzione dei contratti a tempo indeterminato. Traiettoria che è stata poi proseguita nel tempo con altre riforme del lavoro.
Dall'entrata in vigore della Legge Biagi col D. Lgs 10.09.2003, il numero di questo tipo di contratti è andato aumentando decisamente, con una conseguente riduzione dei contratti a tempo indeterminato. Il contratto a Progetto, detto anche Co. Co. Co., equivale ad un profilo lavorativo che determina un rapporto continuato e collaborativo riconducibile ad uno o diversi progetti dell'azienda richiedente. Questo tipo di contratti sono stati per molto tempo un metodo efficace per gestire le risorse umane in assenza di una normativa in questo ambito. In questo modo, l'azienda non andava a caricarsi tutti gli obblighi conseguenti dal rapporto di lavoro subordinato. Fortunatamente la legge è intervenuta per trovare una soluzione in tali circostanze, in modo da garantire ulteriori diritti ai lavoratori.
La tutela della maternità
Spostandoci a trattare la tematica della tutela della maternità, c'è la necessità di iscriversi al fondo di gestione separata dell'INPS, che è previsto tramite la legge numero 388 del 2000. Tramite questa legge, vi è l'applicazione della tutela della maternità tramite le medesime norme pronosticate per le lavoratrici dipendenti. Di conseguenza, anche se il contratto a progetto non equivale ad un contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, le norme applicate per la difesa e la tutela della donna in caso di maternità sono le stesse. Ciò nonostante, vi sono dei regolamenti e delle prassi da considerare.
I requisiti previsti
Ora siamo arrivati, nel terzo e ultimo passo della nostra guida, a occuparci di quelli che sono i requisiti previsiti. Prima di tutto, le lavoratrici non devono essere in possesso di altre forme relative alla copertura previdenziale, né di una pensione di reversibilità e neppure di una pensione diretta. Oltre questi primi aspetti, devono aver maturato almeno tre mesi di lavoro di seguito nel periodo annuale precedente, e almeno due mesi prima alla data del parto. Naturalmente non vi devono essere iscrizioni ad albi o ulteriori casse per poter avvantaggiarsi della tutela. Questa legge è pari sia per le lavoratrici a progetto, sia per quelle indipendenti, che hanno effettuato l'iscrizione al fondo INPS gestione separata. Eppure, nonostante la presenza di questa comparazione tra le donne impiegate anche con contratti diversi, l'INPS determina che per le lavoratrici con contratto a progetto vige l'assenza del dovere di astensione dal lavoro nei 2 mesi precedenti e nei 3 mesi successivi al parto. Una volta che veniamo a conoscenza dei nostri diritti, si può beneficiare di uno dei maggiori desideri di una donna, ovvero diventare mamma !
Eccovi un link utile: http://www.altalex.com/documents/codici-altalex/2014/06/17/testo-unico-sulla-maternita-e-paternita.
Consigli
- Informatevi dettagliatamente sui vostri diritti in caso di maternità presso gli uffici preposti. Iscrizione presso l'INPS Gestione Separata. Non bisogna possedere una pensione diretta o di reversibilità.