Come Rinunciare Alla Propria Quota nell'asse ereditario
Introduzione
Un argomento che viene trattato sempre durante le lezioni di diritto privato alla Facoltà universitaria di Economia è la successione testamentaria. Il testamento rappresenta un documento attraverso cui il defunto sceglie la ripartizione dei propri beni quando verrà a mancare. Il testamento deve venire compilato in modo totalmente libero e si può revocare in qualunque momento. Esistono quattro tipologie di testamento: olografo (scritto, datato e firmato di propria mano), pubblico (redatto davanti ad un notaio), segreto fino all'apertura o speciale. Il lascito ereditario risulta piuttosto gravato dai debiti o si desidera rifiutare la propria quota di eredità per una qualsiasi ragione? Il procedimento di rinuncia è collegato al rispetto degli obblighi previsti dalla legge. Nel presente articolo vediamo brevemente come rinunciare alla propria quota nell'asse ereditario.
Occorrente
- Testamento
- Notaio
- Modulo di rinuncia
- Cancelleria del tribunale
- Modello F23
- Allegati al modulo di rinuncia
- Marca da bollo di 16€
- Trascrizione della rinuncia nel Registro delle successioni
Comunicare il rifiuto al notaio che ha convocato gli eredi
Innanzitutto bisogna sapere che, rientrando nell'eventuale riscossione di una specifica eredità, si viene citati in appello da un notaio. Egli avrà il compito di esprimere il testamento rilasciato dalla persona deceduta. L'accettazione della volontà del defunto rientra tra i casi più diffusi, ma non sempre l'eredità prevede esclusivamente vantaggi ed ingressi fruttiferi. Alcune volte i debiti potrebbero essere superiori ai crediti. Per risolvere la situazione dell'addossamento degli importi dovuti, è possibile decidere di rinunciare alla propria quota nell'asse ereditario. L'azione di partenza consiste nel comunicare la rinuncia al notaio, che descriverà le istruzioni da seguire per rifiutare il lascito.
Presentare la domanda di rinuncia con gli allegati necessari
La domanda per rinunciare alla propria quota nell'asse ereditario deve farsi sempre mediante un atto pubblico. A doversi occupare di tale richiesta sarà il territorio comunale nel quale il defunto ha posseduto la sua ultima residenza. Presentandosi davanti alla cancelleria del tribunale, bisogna richiedere uno specifico modulo di rinuncia. Quest'ultimo andrà redatto correttamente in tutti i campi obbligatori. A questo punto il documento va consegnato insieme a qualche allegato. Precisamente occorre il certificato di morte, il codice fiscale dell'ereditario che intende rinunciare alla propria quota, la fotocopia del testamento ed il verbale di un giudice tutelare (in caso di minore).
Pagare tramite il modello F23
In ogni caso, la rinuncia alla propria quota nell'asse ereditario non deve mai risultare parziale. Esiste un aspetto veramente importante da evidenziare. Se la quota ereditata è gravata da debiti, i creditori avranno la possibilità di impugnare il rifiuto dell'erede. L'obiettivo di tale impugnazione è ovviamente quello di ricevere il credito che gli è dovuto. Affinché si possano contenere le spese del notaio, viene consigliato il ricorso al modello F23. Attraverso quest'ultimo basterà eseguire un versamento di 168? ed applicare una marca da bollo pari a 16? come imposta delle Agenzie delle Entrate.
Accertarsi della trascrizione della rinuncia nel Registro delle successioni
Il rifiuto dovrà venire trascritto all'interno del Registro delle successioni, per farlo diventare efficace nei confronti dei terzi. Come si è potuto notare, rinunciare alla propria quota nell'asse ereditario è davvero semplice e veramente economico. Per evitare di sostenere uscire maggiori rispetto alle entrate, bisogna però avere molto tempo disponibile. Ad ogni modo, la porzione di eredità spettante al rinunciatario viene acquisita dagli ulteriori eredi citati nel testamento del defunto.
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Consigli
- Far trascrivere la rinuncia all'eredità nel Registro delle successioni.