Come gestire una lettera di richiamo
Introduzione
Quando si parla di una lettera di richiamo, si fa riferimento ad un provvedimento disciplinare che viene presentato per iscritto da un superiore ad un dipendente. Si tratta sostanzialmente di un richiamo che il lavoratore riceve a seguito di un comportamento sbagliato. Solitamente la lettera di richiamo segue un ammonimento verbale e contiene tutte le informazioni necessarie ad identificare un determinato comportamento scorretto. Con un provvedimento del genere il datore di lavoro richiede di correggere tale negligenza in breve tempo, pena l'esclusione del dipendente dal proprio incarico. Vediamo allora come gestire al meglio una lettera di richiamo grazie alle indicazioni presenti in questa piccola guida.
Occorrente
- Computer per scrivere
- Lettera di richiamo
Quando e perché si riceve una lettera di richiamo
Un comportamento che il datore di lavoro reputa sbagliato, viene segnalato entro pochi giorni tramite invio della lettera di richiamo al dipendente "colpevole". Quando si riceve questo ammonimento scritto, il motivo è che si ha una condotta poco consona, ma non eccessivamente grave. C'è comunque bisogno di correggere questo tipo di errore nel minor tempo possibile. I comportamenti scorretti che comportano la ricezione di una lettera di richiamo possono riguardare dei ritardi sul lavoro, oppure l'utilizzo del computer aziendale per scopi del tutto estranei al lavoro, come quelli puramente personali. Altre motivazioni possono riguardare incurie sul posto di lavoro o mancato adempimento delle mansioni giornaliere affidate dal superiore.
Come rispondere alla lettera di richiamo
Quando si riceve una lettera di richiamo, bisogna gestirla nel modo giusto. Innanzitutto è inutile farsi prendere dal panico. Bisogna leggere molto attentamente il contenuto della lettera. Poi occorre prendere atto del comportamento assunto in quella determinata occasione. Se si vuole, è possibile rispondere al richiamo, replicando con una dichiarazione chiara e pacata. Argomentare in maniera puntuale e sincera è molto importante, quindi è bene fornire delle giustificazioni adeguate. La replica alla lettera di richiamo si deve presentare entro 5 giorni dalla ricezione dell'ammonimento da parte del superiore. Rispettare le scadenze è d'obbligo per riscattarsi a seguito di un comportamento sbagliato. Così il datore di lavoro vedrà che il dipendente ci tiene a chiarire la situazione quanto prima.
Cosa succede se non si risponde alla lettera di richiamo
Se si decide di non rispondere alla lettera di richiamo, la si può contestare direttamente dal capo. In tal senso si ha la possibilità di chiarirsi a voce e risolvere tempestivamente il problema. La legge garantisce tale possibilità, difatti il superiore non può negare un appuntamento al proprio dipendente. Terminata questa fase, il datore può attuare o meno il provvedimento prospettato nella lettera, purché agisca entro una decina di giorni. Se decide di intervenire, dovrà comunicarlo al dipendente. Egli però non ha alcun obbligo di rispondere al richiamo. Il silenzio comporta un tacito assenso, che per il datore corrisponde ad una dichiarazione di colpevolezza vera e propria.
Consigli
- Leggere attentamente la lettera di richiamo prima di rispondere o contestare verbalmente.
- Se si riceve la lettera di richiamo, è buona cosa rispondere, o comunque cercare di chiarire con il superiore.