Come Calcolare e ad analizzare gli indici di liquidità di un'azienda
Introduzione
La gestione dell'azienda è costituita dall'insieme di operazioni di gestione. Essa si occupa delle operazioni economiche, tecniche e anche della valutazione della sua situazione finanziaria. Questi elementi vengono combinati e coordinati fra loro per raggiungerei fini aziendali. Uno degli strumenti utilizzati per eseguire una corretta analisi del bilancio d'esercizio sono gli indici di liquidità. Questi determinano se l'azienda sia in grado di onorare debiti a breve termine ed eventuali problemi sorti con la gestione. Nella seguente guida vi spiego come calcolare ed analizzare gli indici di liquidità di un'azienda.
Occorrente
- Bilancio d'esercizio
- PC
- Calcolatore
- Programma Excel
Indice secco di liquidità
Per cominciare calcolate gli indicatori che vi servono. L'indice secco di liquidità (acid test ratio) è il rapporto tra la somma di liquidità correnti e differite e le passività correnti [(LI + LD) / DB]. Può assumere valori maggiori, minori o uguale a uno. La situazione ottimale si ha quando il valore è prossimo all'unità. Questo significa che la disponibilità liquida presente corrisponde ai debiti a breve termine (se uguale ad uno), oppure che bastano anche per eventuali imprevisti (se maggiore di uno). Si può anche dire che un capitale circolante netto positivo, corrisponde alla quota di attività correnti che risultano finanziata con fonti permanenti. L'indice di secco di liquidità appartiene agli indici di correlazione, che servono ad analizzare la posizione di liquidità, utilizzando aggregati patrimoniali delle attività circolari e delle passività correnti.
Indice di disponibilità
L'indice di disponibilità (current ratio), detto anche indice di liquidità generale, corrisponde al rapporto tra tutte le attività correnti e le passività correnti. Anche in questo caso, il valore ottenuto può essere maggiore, minore o uguale a uno. La condizione migliore è un risultato prossimo all'unità: ciò significa che le attività correnti sono bastevoli per le uscite future. Avere un sufficiente grado di liquidità è un obiettivo importante per un'impresa, specie se questa rischia di subire un dissesto finanziario. Il calcolo di questo indice viene espresso in questo modo: Attivo corrente/Passività correnti = A/P.
Capitale circolante netto
Il Capitale circolante netto rappresenta un indicatore di bilancio, che mostra gli obblighi finanziari a breve, tenendo conto delle liquidità e sulle rimanenze di magazzino. Questo indice si calcola facendo la differenza tra l'attivo circolanti e le passività correnti, ovvero: Attivo corrente - Passività correnti = A - P. Se le attività correnti risultano maggiori delle passività correnti indicano una situazione di equilibrio finanziario. Mentre se la differenza risulta minore di zero, significa che è un disequilibrio finanziario.
Attività correnti
Infine ricordate che con il termine liquidità si indicano tutte le attività correnti, elencate nella parte sinistra dello stato patrimoniale. Consistono in forme di pagamento immediatamente disponibili o reperibili in brevissimo tempo, come i contanti presenti in cassa e i crediti commerciali (solitamente disponibili entro l'anno). Analizzare la liquidità aziendale significa valutare la possibilità di saldare passività correnti con attività correnti. Per ultima cosa, bisogna individuare le grandezze utili all'analisi. Queste sono le liquidità immediate (LI, costituite dal denaro contante e dalle disponibilità di conto corrente), le liquidità differite (indicate con LD, cioè crediti a breve termine, cambiali attive e altre attività che, per loro natura, possono tradursi in denaro nel breve termine), le cosiddette realizzabilità nette (RN, rimanenze e titoli che possono essere convertiti in denaro solo in seguito ad operazioni di realizzo) e i debiti a breve termine (DB).
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Consigli
- Prima di calcolare gli indici analizzate bene le voci del bilancio d'esercizio